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Termomeccanica Pompe è entrata ufficialmente nel Gruppo Trillium, nuove opportunità di crescita e posti di lavoro In evidenza

di Anna Mori – Si è conclusa ieri la fase di acquisizione del ramo d’azienda da parte del gruppo americano. Abbiamo incontrato i vertici del Gruppo Trillium e di Termomeccanica Pompe.

Si è conclusa ieri, con l'atto di vendita perfezionato nei locali di Termomeccanica Pompe dal Notaio Niccolò Lencioni, l’acquisizione di Termomeccanica Pompe da parte del Gruppo Trillium con sedi negli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Olanda e Cina. Il Gruppo alcuni anni fa ha acquisito un’altra azienda italiana, la Gabbioneta Pumps.

Attiva da oltre centodieci anni, Termomeccanica Pompe, con sede alla Spezia, è un’azienda che offre una gamma estesa di pompe altamente ingegnerizzate a turbine verticali e a casse divise che vengono utilizzate nei mercati della trasmissione acqua, dissalazione, produzione di energia e oil and gas. Inoltre, Termomeccanica Pompe offre soluzioni nel Service di macchine rotanti grazie a un’organizzazione dedicata che copre i mercati del Medio Oriente e dell’Europa. Attualmente conta presso la sede spezzina un organico di circa 200 unità, più altre 100 unità circa sul territorio nazionale presso alcuni impianti come addetti al service.

Trillium, controllata della First Reserve, è focalizzata sull’obiettivo di assistere con passione i propri clienti fornendo prodotti e servizi ingegnerizzati performanti progettati per soddisfare le esigenze di natura critica in uno scenario mondiale sempre più sfidante.
I prodotti e servizi di Termomeccanica Pompe abbinati a quelli dei marchi esistenti di Trillium - Gabbioneta, Begemann, Floway, Roto-Jet, WEMCO1 et WSP - posizioneranno l'azienda in modo unico per fornire ai clienti un'ampia gamma di soluzioni di pompaggio complementari. Nello specifico, Termomeccanica Pompe amplierà la presenza di Trillium nelle applicazioni relative alle infrastrutture idriche.

 

Per capire meglio che cosa questa acquisizione porterà a Termomeccanica Pompe, abbiamo incontrato questa mattina David Paradis, CEO di Trillium Flow Technologies, Paolo Macchi, AD di Trillium Pumps Italy (Gabbioneta), Edoardo Garibotti, AD di Termomeccanica Pompe e Maurizio Marmo, EMEA Finance Director Trillium Flow Technologies.


Dottor Paradis per quale motivo Termomeccanica Pompe può essere considerata un’azienda complementare a quelle già esistenti nel gruppo?
Vogliamo investire molto in Italia per promuovere una grande crescita. Abbiamo un’azienda in Nord America che produce pompe più piccole, molto simili a quelle di TMP. I prodotti di Termomeccanica andranno a complementare quelli prodotti in America permettendoci di entrare in nuovi mercati. Anche Gabbioneta, l’altra nostra azienda italiana, e Termomeccanica Pompe possono essere considerate aziende complementari in quanto hanno prodotti simili e gli stessi clienti e la loro unione è perfetta. Lavoreranno insieme come se fossero un’unica azienda condividendo le squadre, i prodotti e i servizi. In Termomeccanica abbiamo trovato ottimi ingegneri, ottimi tecnici, ottimi costruttori, ottimi prodotti e una capacità di testing tra le migliori al mondo, oltre che un portfolio di clienti molto valido, tutti aspetti che avranno un impatto molto positivo per il Gruppo Trillium.

Dott. Paradis quale sarà il valore aggiunto che Termomeccanica Pompe porterà al Gruppo Trillium?
L’aggiunta di Termomeccanica Pompe al nostro portafoglio ci permette un migliore posizionamento come fornitore globale di pompe verticali a turbina e split case ad alte prestazioni. In particolare TMP amplia la nostra offerta nelle applicazioni per il settore acqua e altre infrastrutture critiche. La gamma di prodotti altamente ingegnerizzati, la solida catena di approvvigionamento, la produzione di prim’ordine, le ampie capacità di prova e la vasta organizzazione di servizi post-vendita di TMP abbinati agli stessi dei nostri marchi Gabbioneta e Floway, ci permetteranno di presentare un’offerta di prodotti unita e completa ai clienti di tutto il mondo. Questo porterà indubbiamente un aumento dei volumi, delle capacità produttive e sicuramente un conseguente aumento di personale.

Dott. Garibotti quale pensa sarà il valore aggiunto portato a Termomeccanica Pompe dall’acquisizione?
TMP negli ultimi quindici anni ha creato delle potenzialità sviluppando prodotti e mercati diventando un’azienda matura capace di lavorare a livello globale, ma rimane ancora una forte debolezza. E’ un ‘Regional Player’ e queste potenzialità si possono esprimere solo se si è un ‘Global Player’. I nostri progetti sono dislocati in tutto il mondo e noi non abbiamo le dimensioni per poterli andare a cercare. Grazie a questa acquisizione, TMP è entrata a far parte di un ‘Global Player’ che ci permetterà di seguire meglio i progetti a livello internazionale. Inoltre, come detto, Gabbioneta e TMP sono due aziende complementari dal punto di vista dei prodotti e hanno gli stessi clienti. C’è un minimo di sovrapposizione, ma ritengo che sia una un aspetto utile perché aiuta a bilanciare i carichi di lavoro.

Su questo punto David Paradis aggiunge: “La nostra strategia è crescere acquisendo aziende stabili ‘Regional Player’ con ottimi prodotti, investire e portarle su nuovi mercati globali rafforzandone il potenziale. L’Italia ha una grande storia nel nostro settore: ha una supply chain molto forte, ottimi ingegneri e tecnici. Abbiamo già accennato all’altra azienda simile a TMP che abbiamo in California, Floway. TMP, produce pompe più grandi che andranno anche ad implementare e diversificare il nostro mercato americano in maniera complementare a Floway. Questo permetterà a TMP di entrare in nuovi mercati passando dalla dimensione regionale a quella più ampia internazionale. Inoltre TMP potrà basarsi su un portfolio di clienti più ampio. Il marchio di TMP verrà mantenuto, è un buon brand e molto forte, e con questo si presenterà anche sui nuovi mercati”.

Dott. Paradis a quali nuovi mercati Termomeccanica Pompe potrà accedere grazie all’acquisizione?
TMP pompe, leader nel settore dei servizi idrici, dei dissalatori e della power generation, potrà accedere a nuovi mercati legati ad esempio all’estrazione mineraria. Lavoriamo molto in questo settore in Sud America, Sud Africa e Australia. In Chile, ad esempio, vi è carenza d’acqua e i servizi minerari sono alimentati con acqua di mare che richiede la dissalazione. TMP potrà, grazie a Trillium, accedere anche a questa fetta di mercato. Il settore minerario durante il periodo pandemico ha sofferto molto. Tuttavia allo stato attuale il settore sta vedendo una forte ripresa per via di molti nuovi progetti, anche legati allo sviluppo delle batterie per la propulsione elettrica, della richiesta di nickel e rame per nuovi impianti o per il revamping di quelli esistenti per poter soddisfare la richiesta molto forte. Noi parteciperemo a questi mercato.

Come la nuova situazione geopolitica legata alla guerra in Ucraina, alla mancanza di materie prime e alla pandemia ha impattato sul gruppo Trillium e su Termomeccanica Pompe?
Su questo punto interviene Paolo Macchi: “La crisi russa sta impattando fortemente sul settore dell’estrazione mineraria. Trillium è molto forte nel settore mining in America Latina, in Sud Africa e Australia, non in Russia. Queste aree stanno sviluppandosi velocemente per sopperire alla carenza di materiali che arrivano dalle aree asiatiche. Quindi Trillium per TMP è un’ulteriore opportunità per entrare in questa fase di crescita forte del minerario. Per chiarire, Trillium da circa due mesi non sta accettando più richieste di offerte provenienti dalla Russia.”

David Paradis aggiunge: “Quello che sta accadendo in Ucraina è davvero una grande tragedia che ci colpisce tutti. Trillium ha deciso di ritirarsi da qualsiasi relazioni d’affari con la Russia, fino a che la situazione non tornerà normale. Questo ha un impatto sia su Trillium che su TMP, per il Gruppo Trillium pari a meno del 3% e 600milioni di turnover, per TMP circa il 20%, ma con investimenti su altre opportunità e in altre zone geografiche pensiamo che andrà tutto bene e riusciremo a compensare le perdite”.

Sulla base della situazione geopolitica attuale, pensate ad uno sviluppo su nuovi mercati ed eventualmente quali?
David Paradis: “La situazione geopolitica attuale impatterà e cambierà i mercati, in primis il mercato del gas. L’America prevede di fornire gas all’Europa e questo porterà una crescita dell’LNG (Liquid Natural Gas), con conseguenti nuovi progetti legati al trasporto del gas e agli impianti di stoccaggio. Questo aprirà nuovi mercati anche per TMP, in quanto sarà necessario creare nuove infrastrutture di appoggio e utili al trasporto del gas. Per quanto riguarda il mercato dei servizi idrici, oltre al Sud America, continueremo il business tradizionale con il Medio Oriente e l’Estremo Oriente dove introdurremo anche TMP”.

Paolo Macchi aggiunge: “Ci sono delle tecnologie nuove che all’orizzonte. Sentiamo spesso parlare di ‘carbon capture’, ovvero la cattura di CO2. E’ sicuramente una delle tecnologie che TMP e Gabbioneta possono affrontare insieme. Si tratta di sviluppare le pompe già in produzione adattandole anche a questa attività. E’ un progetto che negli ultimi mesi abbiamo già cominciato a pensare. Ed è sicuramente in assoluto un nuovo mercato. Essere insieme dà una forza superiore, il mercato è globale, i nostri competitor sono globali. Due aziende storiche italiane che lavorano insieme sono molto più forti per affrontare queste sfide rispetto al farlo da sole e al dover affrontare le attività di ricerca e sviluppo separatamente, processi costosi. L’appartenenza ad un gruppo internazionale apre mercati, la competenza di due aziende storiche offre opportunità notevoli per queste nuove tecnologie”.

David Paradis aggiunge su questo punto: “Il mercato del gas è in crescita negli Stati Uniti e se vogliamo che l’impatto sull’ambiente rimanga a zero è fondamentale sviluppare l’attività di ‘carbon capture’ e le due aziende possono posizionarsi molto bene sul mercato grazie alle loro capacità”.

Si può conoscere l’ammontare dell’investimento per l’acquisizione?
Per motivi di riservatezza e di concorrenza, non è possibile menzionare l’ammontare, però si può dire che la cifra è importante e che continueremo con i nostri investimenti in linea con i moltiplicatori del mercato di riferimento.

Edoardo Garibotti aggiunge in merito all’operazione: “Ho diverse cariche all’interno dell’ANIMP, l’Associazione Italiana per l’Impiantistica. 250 associati che cubano il 6% del PIL italiano. Il 70% delle aziende associate fattura meno di 20 milioni di euro l’anno. Operazioni come queste devono essere prese d’esempio a livello nazionale. Il piccolo in un mondo globale come quello moderno ha poco senso. L’Italia è riconosciuta a livello mondiale per le sue aziende tecnologicamente avanzate, la flessibilità nel risolvere i problemi, l’orientamento verso il cliente. Ma purtroppo una grande carenza: essere piccoli. Per noi oggi questa è una grande opportunità, ma penso debba essere di esempio anche per altre aziende”.

Interviene anche Paolo Macchi: “Sotto l’ombrello Trillium, due aziende che sono state competitor negli anni, oggi si sono messe insieme e nella cultura industriale italiana non è una cosa comune. Tipicamente il panorama è costituito da aziende piccole che competono. Il fatto è che due aziende storiche insieme cubano 250 anni di esperienza. Hanno attraversato tutti i momenti della storia italiana del ‘900, due Guerre, crisi energetiche e, non ultima, la pandemia. Hanno sviluppato una resilienza e una capacità di adattamento e innovazione che è un esempio. Due aziende che hanno trovato la forza e un investitore che ha creduto in questo progetto penso sia un esempio che spero altre aziende italiane seguiranno. Essere da soli non si va da nessuna parte. Il numero di pompe installate tra Gabbioneta e TMP è altissimo, pari a 40.000. E’ un’opportunità anche per il service, per andare a mantenere gli impianti. Sono convinto che vedremo sempre meno investimenti, ma sempre più adattamenti di impianti esistenti. Essere presenti in questi impianti apre le porte ad ulteriori momenti di crescita".

Dott. Paradis quale sarà l’impatto di questa acquisizione sul personale dell’azienda e sulla comunità cittadina?
Le due aziende italiane continueranno a lavorare dalle proprie rispettive location, collaborando come fossero un’unica azienda, ma il personale verrà mantenuto e non si prevede assolutamente la mobilità, ognuno ha le sue radici nel luogo in cui vive e questo è importante mantenerlo. Specializzeremo le sedi per prodotti diversi e i team delle due aziende collaboreranno sui progetti. La crescita del volume porterà anche ad aumentare i posti di lavoro, il management rimarrà lo stesso. Per quanto riguarda l’impatto sulla comunità cittadina, siamo sempre presenti nelle comunità in cui operiamo. Attiviamo progetti e programmi per la formazione e per la creazione di posti di lavoro, investiamo anche sulla sostenibilità e collaboriamo con le realtà locali.


APPROFONDIMENTO:

Trillium Flow Technologies
Trillium Flow Technologies è un player globale che progetta, produce e fornisce servizi post-vendita di valvole e pompe ingegnerizzate utilizzate in infrastrutture critiche, energia e applicazioni industriali più ampie. Il suo portafoglio di marchi serve i clienti nei settori dell’acqua e trattamento acque, della produzione di energia, del petrolio e del gas, dell’estrazione mineraria e delle industrie di processo in generale. Per saperne di più: www.trilliumflow.com.

First Reserve
First Reserve è un leader mondiale del private equity che si concentra esclusivamente sull’energia. Con oltre 38 anni di conoscenza del settore, esperienza negli investimenti ed eccellenza operativa, First Reserve ha coltivato una solida rete di relazioni internazionali e raccolto oltre 32 miliardi di dollari di capitale aggregato dalla sua nascita. Nell’arco della sua storia, la società ha completato oltre 700 transazioni (compresi investimenti a supporto della crescita e acquisizioni di consolidamento), creando varie aziende energetiche. Le società del portafoglio della First Reserve sono attive in sei continenti, abbracciando lo spettro energetico dall’upstream al midstream e downstream del settore oil and gas, comprese le risorse, attrezzature e servizi e infrastrutture associate. Per saperne di più: www.firstreserve.com.

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