Confartigianato Costruzioni esprime preoccupazione per le centinaia di aziende del comparto dell'edilizia che stanno eseguendo lavori relativi al Superbonus 110%. Purtroppo anche nello spezzino sono molte le attività con cassetti fiscali pieni di crediti per lavori eseguiti, magazzini con materiae in giacenza per lavori che non partiranno e impossibilità di cedere crediti a Poste, Istituti di credito, imprese.
Un tema scottante che Confartigianato ha posto in campagna elettorale ed ora al Governo perchè si rischia un'ecatombe per il settore, con ricadute occupazionali e problemi per molti cittadini che sono rimasti a metà strada. "Sto seguendo molto la vicenda – spiega il Presidente di Confartigianato Paolo Figoli che a livello nazionale è Vice Presidente nazionale di ANAEPA Costruzioni - i continui cambi normativi, le circolari, le sentenze che ribaltano i chiarimenti, una situazione schizofrenica che paralizza le famiglie e ha messo a rischio fallimento migliaia di imprese in Italia".
Se le ultime circolari dell'Agenzia delle Entrate avevano interessato la cessione o lo sconto in fattura dei bonus edilizi, dopo la conversione in legge dei decreti Aiuti (Dl n. 50/2022) e Aiuti-bis (Dl n.115/2022), creando nel settore un clima positivo. La circolare infatti chiariva che il cessionario del credito, in presenza di concorso nella violazione, si limitava ai soli casi di dolo e colpa grave. Purtroppo invece alcune recenti sentenze della Corte di Cassazione, hanno sentenziato che i crediti sequestrati ai ricorrenti devono comunque essere considerati "cosa pertinente al reato", e non "puliti" come previsto dalla normativa.
Per questo motivo nei giorni scorsi Poste Italiane ha sospeso il servizio di acquisto di crediti d'imposta maturati da superbonus e da altri bonus edilizi per le prime cessioni. Una scelta sulla quale certamente si allineeranno anche gli altri istituti che infliggerà un colpo ferale al settore. Con questa linea si perde l'ultimo tassello che vedeva in Poste Italiane l'unica possibilità per le prime cessione (cessioni dirette da parte del beneficiario della detrazione). La decisione avrà evidentemente conseguenze dirette su chi aveva già avviato un intervento di superbonus 110% o con altri bonus edilizi e le cui possibilità di cessione diventano ad oggi pressoché nulle.
"Qui si gioca una questione di credibilità - conclude Poalo Figoli - come può un cliente o una azienda fidarsi, fare impresa, avviare lavori in questa situazione di totale incertezza e aleatorietà? Al netto delle truffe nei lavori che vanno perseguite seriamente e sanzionate, e noi per primi come ANAEPA Confartigianato lo chiediamo ad ogni tavolo istituzionale, le imprese serie e le famiglie italiane che si erano affidate a Leggi dello Stato che permettevano questo Superbonus 110% ora rischiano di rimanere con lavori non terminati, ponteggi bloccati, crediti nei cassetti fiscali e un reale rischio di fallimento".