L'omaggio, a cura di chi scrive e del direttore del Museo don Cesare Giani, richiama l'attenzione degli appassionati su una figura, che come evidenzia il titolo della mostra testimoniava la fede in Gesù Cristo, simile ad un vero e proprio "fuoco" che ha alimentato la sua esistenza di uomo e di artista. Dell'arte sacra, che ha assorbito tanta parte della sua creatività, Linari aveva una concezione dinamica, per cui non giustificava la banalità, né, soprattutto, intendeva la pittura come soluzione esclusivamente tecnica. La mostra al Museo diocesano (visitabile sino al 31 maggio), contestuale a quella allestita al Liceo artistico statale di via Montepertico, ci consegna il profilo di un artista scrupoloso, ricco di spiritualità e di cultura filosofica, che con la sua pittura immersa nella storia dell'uomo ha raccolto diffusa stima, che oggi gli viene nuovamente riconosciuta. Nell'ampio salone espositivo del Liceo artistico è proposta sino all'11 maggio prossimo una rassegna sul paesaggio marino, altro tema prediletto da Linari, interpretato anche da validissimi pittori del nostro territorio del secolo scorso, quali Ercole Salvatore Aprigliano, Giuseppe Caselli, Gino Bellani, Vincenzo Frunzo, Angelo Prini, Carlo Giovannoni, Giuseppe Borella e Pino Saturno. Alcune loro ammirevoli opere sono esposte al fianco di quelle di Linari.