L’edizione 2018 del ciclo letterario-culturale Amfiteatr-off, inserito nella programmazione del XXVII Amfiteatrof Music Festival, si chiuderà sabato 25 agosto, alle 18:30, presso l’Ospitalia del Mare di Levanto con la conferenza dell’avvocato Giorgio Erede, “Il musicante di ricette”.
Avvocato milanese di successo, dopo quasi quarant’anni di carriera - venti dei quali al fianco di Peppino Prisco, Giorgio Erede ha deciso di “uscire” dall’ambito forense e dedicarsi a tutto tondo alla sua vera passione, la cucina. Ed è così che ha aperto due ristoranti, poi venduti, scritto due libri, “La musica della mia cucina” e “Le ricette dei mondi perduti”, e, soprattutto, si è “inventato” un nuovo mestiere, quello di “suggeritore”: Erede, infatti, si è fatto conoscere a “La Drogheria Milanese”, ristorante nel cuore di Milano, in conca del Naviglio, dove ha iniziato a dispensare consigli sul menù ai commensali e persino ricette ai cuochi.
«La gente quando prenotava, chiedeva se c’ero. [...] Io poi mi sono definito “suggeritore”. Ci vado volentieri perché chiacchiero di cose che mi piacciono.»
Giorgio Erede è nato nel gennaio del 1943 da genitori genovesi. Il padre era partito nell’agosto dell’anno precedente per la Campagna di Russia, non tornando più a casa.
«Sono nato nel gennaio del 1943 e mio padre ad agosto dell’anno prima era partito per la Russia. Il 17 gennaio è cominciata la ritirata e mio padre non è più tornato. Mia madre che era figlia di aristocratici genovesi, si è trovata a 40 anni con un bambino, senza marito, e con i genitori che avevano perso molti soldi. Diciamo che è stata eroica, si è messa a lavorare a maglia. Lei aveva un sacco di amicizie di famiglie importanti a Genova, e si è messa a fare vestiti per le sue amiche ricche. Da bambino non mi sono mai reso conto delle difficoltà economiche che mia madre incontrava, perché ho sempre vissuto come una specie di principe.»
Erede trascorse la sua infanzia a Sala Comacina, sul Lago di Como, dove i nonni erano sfollati di guerra, ma frequentò per varie estati Monterosso, iniziando ad appassionarsi alla cucina.
«Io sono appassionato di cucina da quand’ero ragazzino e di musica idem. Sono cresciuto con una cuoca stupenda, che è stata una specie di seconda madre, e passavo il tempo in cucina mentre lei faceva queste cose meravigliose.»
La cucina non è, tuttavia, l’unica grande passione di Giorgio Erede, il quale è anche un esperto di musica.
«Per quanto riguarda la musica, io appartengo a una famiglia di musicomani. Mio nonno materno era un appassionato di violini, li collezionava e li suonava, sia pure in maniera dilettantesca. Mio nonno paterno suonava il piano. Poi ho avuto uno zio, Alberto Erede, che è stato un famoso direttore d’orchestra. A casa mia si mangiava pesto e musica.»
Ed è da questo “connubio” di interessi che è nato il suo volume, “La musica della mia cucina”.
Nel libro l’ex avvocato abbina a ogni piatto descritto una particolare musica, fondamentale da ascoltare durante la preparazione: se un ottimo accompagnamento per l’uovo à la coque è “Per Elisa”, Chopin sarebbe perfetto per preparare gli spaghetti alla finanziera, “Unforgettable” di Nat King Cole è l’ideale per mettere insieme gli ingredienti del tortino di cioccolato e “Via con me” di Paolo Conte potrebbe scandire l’impasto della focaccia genovese. Il lettore può dunque trovare i più svariati accostamenti musical-culinari che hanno accompagnato l’esistenza dell’autore dall’infanzia alla maturità, dal Lago di Como alle Cinque Terre, tra i ricordi e le esperienze che la vita porta con sé.
Giorgio Erede non ha comunque dubbi sulla musica che si adatta a ogni tipo di preparazione.
«Per tutti i piatti è fondamentale sentire Bach. Se ho una musica universale per cucinare diciamo che è la musica di Bach.»
Al termine della conferenza i partecipanti saranno invitati a una degustazione di antichi sapori.
L’Amfiteatrof Music Festival è stato selezionato dalla Fondazione Carispezia nell’ambito del Bando “Eventi Culturali 2018”.