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Duccio Degli Innocenti, la storia di un predestinato raccontata da chi lo ha visto crescere In evidenza

di Luca Vaccaro - L'ex Responsabile del settore giovanile di Siena ed Empoli Andrea Innocenti ci racconta i primi passi del giovane centrocampista dello Spezia in un'intervista esclusiva

In un centrocampo come quello dello Spezia Calcio, ricco di grandi nomi per il campionato di Serie B, il giovane Duccio Degli Innocenti si sta confermando giornata dopo giornata una delle note liete nella linea mediana degli aquilotti. Arrivato quasi in sordina in estate, dopo un periodo di graduale inserimento, si è preso la titolarità mettendo in mostra prestazioni di livello assoluto. A soli 21 anni, il presagio di un talento in rampa di lancio verso un futuro roseo e carico di aspettative. C'è chi, però, sulle sue capacità non ha mai avuto alcun dubbio, tanto che «Io Duccio lo avrei preso nel 2013 a Siena quando aveva solo 10 anni ed ero il responsabile del settore giovanile del club». A raccontarci la storia agli albori del talento del giovane Degli Innocenti è Andrea Innocenti, attuale responsabile scouting del Benevento. Nella sua lunga carriera da dirigente, Innocenti ha avuto il piacere di assistere all'esponenziale crescita di molti talenti nei settori giovanili di Empoli e Siena, tra cui anche il centrocampista classe 2003 dello Spezia.

«Sono 30 anni che faccio questo lavoro e a Duccio mi accomunano una serie di cose che raccontano anche il mio percorso professionale». Spiega Andrea Innocenti in un'intervista esclusiva rilasciata ai taccuini di Gazzetta Della Spezia.«Dai settori giovanili in cui ho inciso sono usciti nomi importanti come Asslani, Viti e Baldanzi ma la storia di Duccio è particolare. Io il ragazzo lo avrei preso nel 2013 a Siena, anno in cui ero responsabile del settore giovanile della squadra. Piccola nota a margine, quell'anno abbiamo vinto il campionato esordienti professionisti combattendo fino all'ultima giornata proprio con lo Spezia (ride ndr). Nel gruppo ipotetico che andavo a costruire per l'annata 2003 figurava anche il nome di Duccio Degli Innocenti ma fu l'anno del fallimento e me ne andai».

Andrea Innocenti non fu l'unico in quegli anni a mettere gli occhi su questo giovane ma promettente bambino.«Nella vita bisogna sempre essere riconoscenti, quindi è doveroso fare nomi e ringraziamenti. Io al mio fianco sia a Empoli che a Siena ho sempre avuto un osservatore: Cesare Margiacchi di Montevarchi. Lui era calcisticamente innamorato di questo bambino che dopo il fallimento del Siena andò a Empoli. Se però il Siena fosse rimasto competitivo lo avrei portato lì». Ci racconta quasi emozionato Andrea Innocenti, narrandoci i primi passi calcistici di un giovane Duccio Degli Innocenti che approdò così all'Empoli dando il via alla trafila nel settore giovanile del club azzurro in Toscana.

La strada di Degli Innocenti e Innocenti, però, era destinata a incrociarsi nuovamente quattro anni dopo, precisamente nel 2017. Duccio era un giovane talento di soli 14 anni affermatosi nel settore giovanile dell'Empoli mentre Andrea, dopo un'avventura in Cina al Guangzhou Evergrande al fianco di Marcello Lippi, fece ritorno in Italia per diventare responsabile del settore giovanile del club toscano. «Al ritorno in Italia mi chiamò il Presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi. Io arrivai nel dicembre 2017, Duccio era a Empoli e la squadra under 15 era praticamente impresentabile per i canoni del settore giovanile dell'Empoli, tanto che al termine della stagione arrivò penultima - spiega Innocenti. - A quel punto andai dal presidente e gli proposi di fare come l'Athletic Bilbao (squadra del campionato spagnolo che punta soltanto su calciatori baschi ndr), lasciandolo quasi interdetto. La mia idea fu confermare la base rappresentata dal trio Baldanzi, Fazzini e Degli Innocenti, perni cardine del gruppo, e da li costruire attorno una squadra di soli ragazzi toscani. Lui (il Presidente Corsi ndr) mi guardò perplesso ma mi assecondò e l'annata finì con lo scudetto vinto dai ragazzi dell'Under 16».

L'attuale responsabile scouting del Benevento non è sorpreso dall'esplosione calcistica di Duccio Degli Innocenti, ma particolarmente colpito dal ruolo in cui si sta affermando. «Quest'anno la sorpresa è tattica, sta nel ruolo che sta ricoprendo. Per me lui è sempre stato un play ma ora sta facendo la mezz'ala in maniera straordinaria. Qui entra in ballo la serietà: è un ragazzo talmente serio, applicato e concentrato che non risente neanche di un cambio ruolo così radicale. Io la Serie B la vedo sempre e il ragazzo ha tirato fuori una caratteristica che fino a una certa età sembrava per lui fosse un limite, ossia la personalità. Ma sembrava soltanto perchè con la famiglia che ha alle spalle e la sua mentalità non ho mai avuto dubbi che prima o poi arrivasse. Tra l'altro alla Spezia ha un grandissimo allenatore. Può piacere o meno il modo che ha D'Angelo di far giocare le squadre ma io a Pisa l'ho conosciuto, lui è uno che tira fuori il massimo da tutti e questo è un grande pregio. Non è un personaggio, è solo concentrato sul lavoro. Mi ricorda un po' Sarri sotto questo aspetto».

Per Innocenti il centrocampista dello Spezia può crescere ancora anche dal punto di vista realizzativo, nonostante il cambio ruolo l'abbia sopreso. «Per caratteristiche l'ho sempre visto più come un giocatore importante in fase di costruzione di gioco - ci racconta Innocenti. - Tanto che, non mi nascondo, se il mio Benevento fosse salito in Serie B l'anno scorso avrei fatto di tutto per portarlo e metterlo al centro del centrocampo nel nostro 4-3-3. Ora, però, sta diventando una mezzala moderna, europea, quindi secondo me alla fine troverà anche il gol. Non lo dimentico, Duccio nasce da piccolino con grandi qualità tecniche, quindi poi alla fine avrà anche il gol nelle gambe. Troverà l'inserimento giusto anche nel ruolo che sta ricoprendo ora».

Secondo Innocenti il percorso di Degli Innocenti è tracciato. «Duccio è un ragazzo talmente lineare che non ho nemmeno cose particolari da raccontare su di lui. Se fa percorso giusto, proprio come sta facendo ora, a breve ce lo ritroviamo in Serie A. Un po' di ragazzini mi son passati davanti agli occhi in questi anni: se mi soffermo sui centrocampisti e faccio il paragone con Asllani e Ricci, per citarne due che stanno facendo una carriera importante, non lo vedo lontanissimo in prospettiva. Poi Duccio ha questo aspetto mentale, caratteriale e di applicazione che gli farà fare uno step ulteriore in automatico, ne sono certo». Anche il passaggio da Lecco dello scorso anno, nonostante le difficoltà, ne ha forgiato il talento secondo Innocenti. «Anche qui viene fuori un altro paragone tra la mia carriera da dirigente e la sua da calciatore - ci racconta. - Io ho fatto un bel percorso professionale, ma la cosa che più mi ha aiutato a crescere sono stati gli ultimi 6 mesi di Siena perchè nelle difficoltà si migliora. Non avevamo i soldi per organizzare le trasferte, ma quelli sono gli anni che da una parte lasciano cicatrici, dall'altra innumerevoli cose positivi. Per Duccio l'esperienza di Lecco è stata indubbiamente negativa, ma lui ne è uscito fuori impendonesi, con l'idea chiara in testa di un futuro da calciatore. E' uscito da quell'avventura rafforzato sia mentalmente che tecnicamente».

«In conclusione l'augurio minimo che posso fare è quello di avere il meglio calcisticamente parlando, mentre il consiglio è sempre lo stesso che do a tutti, ossia di non cambiare. - afferma il Responsabile Scouting del Benevento Andrea innocenti. - In un Cagliari - Empoli di qualche anno fa in Serie A hanno giocato Asslani, Viti e Ricci che venivano dai pulcini. Li ho chiamati tutti e tre il giorno dopo, dicendogli di non cambiare una virgola di quello che sono, perchè sarebbe la rovina. Se parte la testa con idee di soldi, contratto, ecc. è necessario cambiare mestiere. Sono sicuro che Duccio non cambierà nulla di quello che è. Alla fine non ne ha nemmeno bisogno di consigli perchè ha la testa sulle spalle, ha una famiglia e persone come Cesare Margiacchi che gli stanno vicino. Questo è fondamentale».

 

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