L'avvenimento clou della settimana é la versione originale della Kocani Orkestar, che ha nel trombettista Naat Veliov un vero grande leader. Il loro nome deriva da una piccola città macedone a pochi chilometri dal confine con la Bulgaria, ed è proprio quella la location dove alcuni anni fa hanno preso il via questi sette virtuosi degli ottoni. Il sound tipico della famiglia Kocani, con le melodie tradizionali dei balcani, è quel genere musicale portato al successo internazionale dal musicista Goran Bregovic e dal regista Emir Kusturica.
La band riesce a dar vita alla travolgente girandola di timbri, accenti e colori. Spettacolare fanfara che ha saputo tradurre in uno spettacolo pirotecnico le melodie tradizionali dei Balcani. Il sound è quello tipico, portato al successo da Goran Bregovic, con un pizzico d’istrionismo in più e contaminazioni varie.
In Italia la band vanta collaborazioni prestigiose con Vinicio Capossela e Paolo Rossi.
Si parla spesso dei musicisti gitani come dei semplici virtuosi dell’imitazione: grande orecchio, grande tecnica, stop. In realtà nell'irrequieta cultura musicale tzigana, alla fase dell’assorbimento di una cultura “ospite” segue sempre un momento di pura, vertiginosa creazione. Per questo motivo la scia di ottoni, sassofoni e clarini lasciata nell'attuale Macedonia dalle bande dell’esercito ottomano, sostituendo già nel secolo scorso i tradizionali oboi, nelle mani dei Rom ha generato una specialità tutta tzigana: la brass band balcanica.