Tre ore di spettacolo al Teatro Civico della Spezia. Un testo entusiasmante, oggi datato che forse può risultare pesante al pubblico nan più abituato alla rottura degli schemi classici dello Sturm und Drang tedesco. La regia del regista genovese Marco Sciaccaluga ha tradotto un'opera di oltre duecento anni fa di Friedrich Schiller, “Intrigo e amore”, rendendolo, nonostante l'età della vicenda, un dramma applaudito e apprezzato per l'attualità dello scontro generazionale tra padre e figlio ma anche per la sete di potere di cui pure i giovani diventano spesso vittime.
Gli interpreti sono Roberto Alinghieri, Alice Arcuri, Enrico Campanati, Andrea Nicolini, Orietta Notari, Stefano Santospago, Simone Toni, Mariangeles Torres, Marco Avogadro, Daniela Duchi, Nicolò Giacalone.
Scena e costumi di Catherine Rankl, musiche di Andrea Nicolini e luci di Marco D’Andrea.
Scritta nel 1783, quando Schiller aveva solo 24 anni, Intrigo e amore (Kabale und Liebe) è la storia di un legame profondo e impossibile, di una passione indomabile, di intrighi e gelosie, di unioni e duelli, di verità e menzogne, di corruzione e libertà: nel dramma di Schiller, il conflitto tra il potere tirannico e il diritto alla felicità dell’essere umano, oggettivato nell’incontro-scontro fra due classi, giunge alla tragedia della morte dei due giovani amanti, una punizione che per Schiller deve risultare educativa per l'intera società tedesca.
Marco Sciaccaluga ha trovato l'ispirazione per questa sua regia nella visita della casa di Schiller a Weimar: “Nella camerata dei suoi figli, vidi incorniciati dei disegni infantili. Un disegno in particolare mi ha commosso: una bimbetta fa una linguaccia e sotto c’è scritto, di pugno di Schiller: “La mia bimba abbia una vita nella libertà e che le sia risparmiato il destino di Luise Millerin!”.
Il nobile Ferdinand, figlio del ministro Von Walter, s’innamora ricambiato della borghese Luise Millerin, figlia di un umile maestro di musica. Il padre del giovane cerca in ogni modo di ostacolare l’unione sincera e di convincere Ferdinand a sposare la favorita del principe, anche per ottenere una promozione. Il sentimento profondo del figlio però, non lo fa desistere dal desiderio di sposare Luise. Un bieco intrigo, escogitato dal Ministro, messo in atto con la complicità del suo segretario Wurm, condurrà la vicenda verso un epilogo drammatico.
Degne di nota l'interpretazione di Stefano Santospago, volto noto al pubblico per le numerose serie televisive, ottimo interprete del Presidente (padre) senza scrupoli Vov Walter; dello spezzino Roberto Alinghieri, maresciallo di corte Von Kalb, interpretato con un'originalità che ne aumenta persino il reale ruolo nell'opera e la giovane Alice Arcuri nella parte straziante di Luise.