Erano presenti, tra gli altri, il candidato alle primarie del centrosinistra per l'elezione del sindaco di Sarzana Massimo Baudone, il candidato di Sel alle elezioni politiche Vito Cani, il segretario della Cgil Val di Magra Luca Comiti, il presidente dell'Anpi di Sarzana Piero Guelfi, il direttore del Museo della Resistenza di Fosdinovo Gianni Neri, esponenti di Sel, Pd, Sarzana Nova, del Comitato genitori e insegnanti per la scuola pubblica e delle associazioni ambientaliste.
Ha aperto la serata, per Mediterraneo, il professor Franco Bertini, che si è soffermato sul tema centrale del libro: "la concezione della politica non come mera amministrazione, ma come progettualità e ricerca della partecipazione". Il rinnovamento della politica, ha detto Bertini, "non può che partire dalla polis, come luogo della strategia discussa e condivisa dalla comunità". Concetti ripresi da Roberto Camagni, docente di Economia urbana al Politecnico di Milano: il libro "è coerente con il Piano strategico del Comune della Spezia quando Pagano era sindaco, il Piano più partecipato tra quelli a mia conoscenza", e nel contempo "ne innova i contenuti", mettendo l'accento sulle "nuove visioni necessarie dopo la crisi del 2008": "cambiamento del modello di sviluppo e attenzione alla sostenibilità ambientale", "rilancio degli spazi pubblici contro i processi di deregulation urbanistica", "critica alla città infinita, al consumo di suolo e alla mobilità privata". Il libro di Pagano, infine, è "una riflessione sul potere e sul controllo democratico degli interessi", e una "giusta strigliata ai partiti così come sono". Roberto Mazza, docente di Psicologia all'Università di Pisa e membro del Forum nazionale Salviamo il Paesaggio, ha parlato di "Ripartiamo dalla polis" come di un "libro complesso, che cerca la sintesi tra cose diverse e che rischiano di essere inconciliabili, come lavoro e ambiente e etica e politica". Mazza si è soffermato sulla realtà provinciale e sarzanese, manifestando consenso all'impostazione di Pagano contro "l'insensatezza del consumo di suolo", "la privatizzazione degli spazi pubblici" e "la crisi della partecipazione".
E' toccato poi a Giorgio Pagano: "la strategia partecipata può sconfiggere il pragmatismo senza meta" solo se avanzerà "una politica diversa". A tal fine, ha proseguito, sono indispensabili "politici diversi", non dediti esclusivamente "alla ricerca di un posizionamento personale nel brevissimo periodo" ma "capaci di una visione e interessati alla ricerca della partecipazione popolare e del dialogo con le sfere di opinione sensibili alle idee". C'è bisogno, ha detto Pagano, di "ricostruire la sinistra anche a Spezia": una sinistra "laburista e ambientalista", "un partito vero, con una cultura politica, una vita democratica e nuovi canali di comunicazione con le energie civiche". Circa la situazione sarzanese alla vigilia delle elezioni comunali, Giorgio Pagano ha affermato: "si sta profilando una divaricazione tra i partiti della sinistra e una parte del civismo cittadino, che auspico sia superata". Il terreno di un'intesa possibile è quello della "consapevolezza che serve un cambiamento profondo, che è finita la fase dei grandi progetti immobiliari e dei capannoni sulla Variante, che il futuro è nella conversione ecologica dell'economia: green economy, cultura e ricerca, ecoturismo, agricoltura". Va aperta, ha concluso Pagano, "una discussione di fondo su questi temi, con l'obbiettivo di una svolta per Sarzana".
"Ripartiamo dalla polis" verrà presentato mercoledì 30 gennaio a Milano per iniziativa dell'associazione Pier Paolo Pasolini, con l'intervento di Maurizio Baruffi, capo di gabinetto del sindaco di Milano, e di Roberto Camagni, docente di Economi urbana al Politecnico di Milano; e venerdì 1 febbraio a Chiavari, per iniziativa dell'associazione Il Bandolo, con l'intervento dell'ex sindaco di Genova Beppe Pericu e dello scrittore Silvio Ferrari.