L’Associazione Culturale Mediterraneo e il Movimento dei Focolari organizzano, giovedì 4 maggio, due incontri sul tema “Migranti ed emarginati: la sfida dell'accoglienza". Gli incontri si terranno alle ore 10,30 nell'Auditorium dell’Istituto Chiodo-Einaudi (via XX Settembre, 149) e alle ore 17,30 all'Urban Center (via Carpenino); interverranno Donatella Alfonso, Roberto Camerini e Silvano Gianti.
Donatella Alfonso, giornalista di Repubblica, presenterà il libro scritto con Giulia Destefanis, Valentina Evelli e Erica Manna “Al di qua del mare. Migranti. La difficile accoglienza Le esperienze in Liguria”. Il libro racconta come la Liguria sia un luogo strategico, una porta d’Europa negata, un luogo di elaborazione, di storie belle e di grande valore etico e personale messe di fronte a esempi di chiusura senza appello.
Roberto Camerini, ammiraglio della Marina Militare, è stato tra i protagonisti di “Mare Nostrum”, l’operazione militare e umanitaria decisa dal Governo italiano nell’ottobre 2013 e conclusasi nell’ottobre 2014. L’operazione consistette in un corposo potenziamento dei controlli già attivi e aveva due obiettivi: “garantire la salvaguardia della vita in mare” e “assicurare alla giustizia coloro che lucrano sul traffico illegale di migranti”. Furono recuperati dalle navi della Marina Militare circa 100 mila migranti: tra loro quasi 9 mila erano minorenni. Furono inoltre arrestati oltre 500 scafisti e sequestrate 3 “navi madre”, cioè quelle che trasportano le imbarcazioni con i migranti a una certa distanza dalle coste per poi abbandonarli.
Silvano Gianti, collaboratore di “Città nuova”, lavora per “Città fraterna”, una onlus che sostiene i disoccupati genovesi. Presenterà il suo libro “Senza diritto di cittadinanza”, che racconta le storie di tanti, migranti e italiani, che vivono ai bordi delle strade in un “anonimato assordante”. Ne emerge un caleidoscopio di vite vissute talvolta nella gioia del riscatto e dell’integrazione, talvolta nella sofferenza del degrado urbano e dell’indifferenza della gente.
L’iniziativa fa parte del progetto “Mediterraneo diviso. Prove di dialogo”