La tesi di fondo dello storico è che "non si può parlare di scontro tra civiltà". Le tre religioni monoteiste, ha detto Cardini, "hanno molti aspetti simili" e in particolare "cristianesimo e islamismo sono andati abbastanza d'accordo": "ci sono state guerre, ma poi sono sempre seguite le paci".
Noi occidentali e i musulmani ci conosciamo da 13 secoli: "loro ci hanno insegnato la filosofia, la matematica, l'architettura, la medicina, l'astronomia, saperi che hanno ereditato da greci e latini".
Circa la critica di fanatismo all'islamismo, Cardini ha affermato: "Il Dio musulmano è un Dio d'amore... chi uccide in nome di Dio non ha nulla a che fare con il vero Islam... va certamente condannato, ma domandiamoci: è forse meglio uccidere in nome del petrolio?".
In realtà "quello che sta rovinando il mondo non è l'estremismo islamista, e nemmeno le guerre... queste sono conseguenze del problema principale, le diseguaglianze".
La vera differenza tra Occidente e Islam è che "noi pensiamo in termini economici e tecnologici, siamo quelli dell'avere e del fare, del costruire", mentre gli arabi "pensano di più alla poesia e alla religione", così in Cina e in India, dove "pensano a migliorare se stessi, non solamente a far soldi".
Tra '400 e '500 gli europei "si sono impadroniti del mondo, mettendo al centro non la natura e Dio, ma l'essere umano, l'io", mentre "le altre culture pensano per categorie comunitarie".
Il nostro mondo "sta vincendo, tant'è che scappano per venire da noi": ma "non possiamo lamentarci per le migrazioni e poi fare i colonialisti".
La sintesi , il punto d'incontro tra Europa e Islam, tra Occidente e Oriente, è "il superamento di un mondo assolutamente squilibrato".
Questa la conclusione rivolta ai ragazzi: "Perché c'è l'ingiustizia? Come superarla? La risposta tocca a voi darla nel prossimo mezzo secolo".