Il noto storico di fama nazionale Franco Cardini, professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha tenuto una sorta di "Lectio magistralis"su Gerusalemme al CAMeC per l'Associazione Culturale Mediterraneo nell'ambito della manifestazione Libriamoci.
Ha presentato i suoi libri "Gerusalemme. Una storia" e "Andare per le Gerusalemme d'Italia" che simbolicamente fanno parte di un unico volume. Il professor Gianluca Solfaroli ha fatto le veci dell'ex sindaco Giorgio Pagano Presidente di Mediterraneo perché assente per motivi di lavoro in Africa. "Cardini è un profondo conoscitore di Gerusalemme – ha affermato Solfaroli – dato che si è recato numerose volte là con altri studiosi. Per questo il suo libro è una sorta di viaggio con la mente in quella città stratificata, una guida intellettuale per chi volesse visitarla o semplicemente conoscerla stando a casa". Cardini ha mostrato al pubblico presente (sala gremita al CAMeC) l'immagine di una città divisa tra israeliani e palestinesi attraversando le tappe delle varie dominazioni. Una città stratificata e attualmente tracciata a macchia di leopardo con convivenze difficili e ancora lontane da una visione di pace. "Nel 1967 circa 40.000 palestinesi non hanno ricevuto la cittadinanza e sono quindi privi di diritti – ha affermato Cardini – oggi sono circa 2 milioni e gli israeliani 8 milioni. I primi vorrebbero che Gerusalemme divenisse la capitale del loro futuro Stato ma Israele non accetta una capitale divisa. L'Onu dal canto suo ha riconosciuto la Palestina come un'Authority e non uno Stato, senza arrivare finora a una pacificazione. La preoccupazione che serpeggia tra la popolazione ebraica è che gli U.S.A. abbandonino Gerusalemme a se stessa. Sono convinto che i palestinesi vorrebbero la pace con gli israeliani perché hanno tante paure, e per la maggior parte sono senza lavoro". Cardini si è recato varie volte a Gerusalemme per sostenere seminari con amici studiosi attraverso un'agenzia di viaggi collegata alla casa editrice Il Mulino. Ha visto in prima persona la divisione territoriale della città stratificata fin dai tempi dell'Imperatore Adriano che nel 135 distrusse Gerusalemme facendo costruire templi pagani e dell'Imperatrice Elena che nel 330 volle cristianizzare la città. Si succedettero poi numerose dominazioni dagli ottomani ai persiani fino agli arabi. "Oggi Gerusalemme è divisa in tre zone – ha affermato Cardini – quella ovest, la parte dei monumenti e dei musei, dove si vive una vita più agiata; la città vecchia, quella centrale, dove gli arabi se ne stanno andando mentre gli ebrei stanno costruendo; la parte est che è un ammasso di casupole senza igiene. E' stata trovata una soluzione dall'Onu che ha reso la parte più antica internazionale per quanto riguarda anche la gestione dei monumenti in un rapporto simile a quello che è tra Roma e lo Stato Vaticano". Gerusalemme è quindi una città dai mille volti che nel Medioevo l'Occidente ha cercato di "imitare" creando siti che ricordino la città Santa come la chiesa di San Francesco ad Arezzo o la basilica di Acquapendente. Tutto perché la memoria resti e non vada disperso un patrimonio sacro millenario. (5 ottobre)