Le iniziative sono state organizzate dall'Associazione Culturale Mediterraneo, in collaborazione -al mattino- con la Consulta Studentesca Provinciale. Hanno introdotto la discussione Giorgio Pagano e Gianluca Solfaroli per Mediterraneo e Rachele Cecchi e Houssem Dalhoumi per la Consulta.
Vannino Chiti ha ammonito a "non cadere nell'errore dello scontro tra crociati e musulmani" e ha spiegato come sia possibile costruire, nel confronto, "un umanesimo comune, imperniato sui valori della Costituzione italiana e dell'Unione europea". Citando le esperienze in Iraq e Libia Chiti ha così concluso: "La guerra non produce soluzioni, l'unica strada è la pace, è il primato della politica e della cooperazione". Concetti condivisi da Izzedim Elzir: "Sono nato a Hebron in Palestina, ho frequentato la scuola coranica: in moschea non mi hanno insegnato a odiare gli ebrei, io ho problemi con gli israeliani perché stanno occupando la mia terra, non per motivi religiosi". E ancora: "La stragrande maggioranza dei musulmani non è violenta... il terrorismo non va sottovalutato ma va combattuto con la libertà, non con la guerra... l'obbiettivo dei terroristi è far stare ognuno a casa sua, creando muri, noi invece dobbiamo creare ponti". Infine Massimo Toschi: "Esistono tanti Islam, ci sono tante esperienze nel segno della via alla democrazia come in Tunisia, che l'Occidente deve sostenere di più". Toschi ha esortato a seguire l'ecumenismo di Papa Francesco, che coinvolge non solo i cristiani, ma tutti i credenti, musulmani ed ebrei", e ha concluso affermando la necessità di dare soluzioni al conflitto israelo-palestinese: "Il fatto che il Parlamento italiano abbia approvato due mozioni in contrasto tra loro sul riconoscimento dello Stato palestinese è una vergogna".