La lezione inaugurale è stata tenuta dal professor Guido Tonelli, spezzino, uno dei principali protagonisti della scoperta nel 2012 – presso il Centro europeo ricerche nucleari (Cern) di Ginevra – del "Bosone di Higgs", considerata la più importante scoperta degli ultimi cinquant'anni nel campo della fisica. E' stato affermato che senza essa non si riuscirebbe a capire nulla dell'universo che ci circonda e che, come conseguenza, sarà necessario riscrivere i testi di studio della fisica. Il premio Nobel 2013 per la fisica è stato assegnato non a caso agli scienziati Francois Englert (belga) e Peter Higgs (inglese), scopritori dei principi teorici del "bosone", e nella motivazione è stato richiamato come la teoria sia stata confermata proprio dagli esperimenti presso il Cern. Il racconto di Tonelli è stato appassionato e molto apprezzato da parte delle tante persone presenti, in particolare dai numerosi allievi che frequentano i corsi annuali dell'Ute. Un aspetto umano molto significativo è il stato il ricordo del padre di Tonelli, Giuliano, che è stato per molti anni, fino alla sua scomparsa, allievo assiduo della stessa Università della terza età. Il racconto è stato ampio, riguardando molti aspetti storici, scientifici e filosofici della vita dell'universo. Qui possiamo richiamare solo alcuni particolari. La ricerca presso il Cern è durata molti anni ed ha impiegato tremilatrecento scienziati provenienti da centonovantatre istituti di sessanta diversi paesi. Eccezionale può davvero essere definita la circostanza che, delle cinque persone presenti nel direttorio che ha guidato l'ultima fase delle ricerche, tre fossero italiane, e ben due spezzine: Sergio Bertolucci, nel ruolo di direttore scientifico del Cern, e appunto Guido Tonelli, coordinatore di uno (Cms) dei due gruppi sperimentali di ricerca che in parallelo hanno realizzato la scoperta. L'altro (Atlas) era guidato da Fabiola Gianotti. E' da notare che la scelta dei responsabili era avvenuta con una consultazione di tutti gli scienziati impegnati nel progetto. In modo intelligente, dal pubblico presente all'incontro è stato chiesto come si possa spiegare una presenza così significativa della Spezia. Tonelli ha risposto, indicando la presenza di buone scuole (il Liceo classico "Costa" per lui e il Liceo scientifico "Pacinotti" per Bertolucci) che hanno consentito loro un'ottima preparazione, la frequenza dell'Università di Pisa, che ha sempre rappresentato un riferimento fondamentale per gli alti studi di fisica ed infine quello spirito di iniziativa (e qualche volta di avventura) che in una città di mare rientra per così dire nella componente "genetica" della popolazione. Tonelli ha concluso trasmettendo anche un messaggio di "dimensionamento" del ruolo della Scienza e dei suoi uomini, richiamando la frase di Isaac Newton "Ciò che conosciamo sono poche gocce, quello che non conosciamo è un oceano". Occorre, ci sembra, dare ai giovani la preparazione, la consapevolezza e lo slancio che questi illustri spezzini hanno avuto nella loro giovinezza.