Villa Rezzola, la meravigliosa dimora affacciata sul Golfo dei Poeti, è uno dei Beni FAI. In restauro dal 2022 con uno tra i cantieri più impegnativi, riaprirà le porte al pubblico il prossimo 22 maggio.
La villa è una bellissima dimora storica di inizio ‘900, in cui il mito della villeggiatura nel sud d’Europa di cittadini del Nord del Continente, trova forma nell'armonia tra architettura e natura. Il Parco è una delle testimonianze più autorevoli della presenza dell’aristocrazia inglese in questa parte del Golfo, passaggio obbligato per i Tour ottocenteschi.
L’edificio e il giardino, così come li vediamo oggi, risalgono all’inizio del ‘900 quando la proprietà venne acquistata da Helen Lavinia e William Percy Cochrane, che riadattarono secondo il gusto dell’epoca alcune precedenti costruzioni, realizzando anche viali e terrazzamenti ornati da piante e alberi lussureggianti. Nel 1919 i Cochrane si separarono: il marito andò a vivere a Mentone, mentre Helen rimase nella Villa di Pugliola.
Il Parco di Villa Rezzola
Creato secondo lo stile e l’ispirazione tipica dei giardini di fine Ottocento e inizio Novecento, il giardino di Villa Rezzola è il frutto della passione e dell’impegno dei rappresentanti di una borghesia nord-europea attratta dalla Riviera Ligure per trascorrere la stagione invernale. Il contesto originario era una collina aspra e soleggiata coltivata a ulivi, che la famiglia Cochrane trasformò in un ampio giardino, con spazi attraversati dalla luce del sole alternati a zone fresche e ombreggiate, corredati da elementi architettonici quali balaustre, fontane, passaggi, acciottolati e viali.
Qui introdussero piante esotiche, importate appositamente: eucalipti australiani, magnolie dell’Himalaya, palme e una ricca vegetazione costituita da piante provenienti da ex colonie britanniche. Nella parte alta della collina, nei pressi della Villa, sono stati costruiti i giardini più formali con lunghe aiuole a prato bordate da bosso, pergolati con pilastri coperti di glicine, aiuole per la coltivazione dei fiori da taglio e rose. Un singolare esemplare di magnolia è stato coltivato con l’utilizzo di una struttura metallica a cerchi di larga circonferenza, per reggere i rami e creare un angolo fresco nei pressi della terrazza.
Il progetto di restauro
Ad avvio lavori risultava evidente il degrado in cui versava il Parco di Villa Rezzola, sia nella parte botanica che in quella architettonica. I viali interni in molte parti erano privi di protezioni, diversi muri di contenimento risultavano instabili dal punto di vista strutturale, gli elementi di pregio come il pergolato e il belvedere a esedra erano deteriorati, il dissesto di scale e rampe rendevano la percorribilità del Giardino impossibile per il pubblico. Anche la serra, il semenzaio e l’ombrario versavano in condizioni di avanzato degrado.
Tra gli interventi sicuramente più importanti del progetto vi sono stati quelli relativi al restauro, riqualificazione e manutenzione straordinaria del Parco, nonché del disegno del giardino nel suo insieme, che ha visto la sistemazione di scarpate e muri di contenimento, delle pavimentazioni drenanti e dei cordoli di viali e rondò, oltre al recupero di vaserie e l'efficientamento energetico delle strutture atte a preservare le collezioni botaniche, come la serra e l’ombrario.
Gli interventi di riqualificazione del verde sono stati volti a contrastare l'impoverimento delle specie botaniche, preservando e valorizzando gli elementi caratteristici del sito prima che se ne perda traccia. Particolare attenzione è stata posta al restauro e recupero del pergolato a “pompeiana” ricoperto di glicine.
Il Parco di Villa Rezzola è percorso da un sistema idrico di grande valore: da monte, nella parte alta, fino a valle di tutto il complesso, la rete idrica attraversa tutto il Parco con fontane, vasche di raccolta delle acque, salti di livello, cascatelle, zampilli, canali e laghetti.
Dalla strutturazione del sistema, si deduce che già storicamente era una risorsa fondamentale per la buona gestione idrica e la manutenzione del patrimonio botanico del Parco nei periodi di siccità. Inoltre, vasche e fontane sono spesso affiancate da pergole che danno movimento al Giardino creando angoli di refrigerio per i periodi estivi.
Il progetto di restauro ha quindi recuperato il sistema idrico e scenografico che attraversa l’intera area, con riqualificazione dei vari manufatti presenti a servizio dei sistemi irrigui, ripristino dei sistemi di convogliamento delle acque superficiali e formazione di nuovi drenaggi per valorizzare ed efficientare la gestione idrica.
I tempi del progetto
La richiesta di finanziamento è stata presentata dal FAI a marzo 2022 e approvata nel mese di luglio dello stesso anno. Le opere propedeutiche sono state avviate a gennaio 2023 per chiudere il progetto esecutivo a maggio. E' stata quindi lanciata la gara di appalto a giugno che è stata assegnata a settembre 2023. I lavori sono stati avviati nel mese di ottobre 2023.
"I lavori sono andati avanti in maniera spedita - ha sottolineato Marinella Curre Caporuscio, Presidente della Delegazione FAI La Spezia - tutte le persone coinvolte hanno lavorando alacremente per poter terminare le opere in tempo e permettere l’apertura il prossimo 22 maggio. Tra le novità che i visitatori potranno ammirare, la scoperta di nuovi “riseu”, gli acciottolati, che erano sepolti dal terriccio e dal tempo, e la vista mare assicurata da ogni punto del giardino, così come probabilmente era in origine”.
Fonte informazioni: sito FAI - Fondo Ambiente Italiano
Crediti Foto Copertina: Davide Marcesini © FAI