All'insegna dell'incontro e confronto con altri percorsi artistici, arriva anche nel capoluogo ligure la piccola e affascinante epopea in musica di una comunità tra il Levante Ligure e le Alpi Apuane
Autore schivo e appartato, Antonio Lombardi ha un rapporto per così dire "carsico" con il mondo della musica, sottraendosi con sorprendente facilità ad ogni appuntamento per poi ricomparire improvvisamente sulla scena quando avverte l'urgenza di farlo. Nel 1993, con un suo brano, vince il Premio Recanati assieme ad altri "giovani" di belle speranze come Gianmaria Testa e i Fratelli Mancuso ma poi passano altri tre anni prima che si decida a pubblicare il suo primo album, Cinque rose, con il quale avviava una carriera artistica costellata da collaborazioni di grande prestigio e da progetti di grande originalità e raffinatezza ma segnata anche da interruzioni e lunghi silenzi tra un album e l'altro.
Così è successo anche con questo suo nuovo lavoro, Canzone della Contea di Levante, che esce a dodici anni di distanza dal precedente quando lo stesso autore pensava di avere ormai chiuso per sempre con la musica. Di canzone in canzone lievitano le atmosfere e prendono corpo personaggi e ambienti di comunità, tra il Levante ligure e le Alpi Apuane, che è anche il paesaggio d'elezione di molta letteratura, da Paolo Bertolani a Maurizio Maggiani, autori da sempre presenti a Lombardi che ne ha trasposto in musica alcuni testi. Il disco esce in contemporanea al romanzo omonimo, il primo della carriera del cantautore ligure per il quale l'urgenza di dire è stata tale che il canto si è prolungato oltre le note per assumere le cadenze di una scrittura tersa e luminosa, al fine di definire nei dettagli le situazioni ed atmosfere affidate alla musica. E disco e romanzo sono pubblicati d'intesa con gli Archivi della Resistenza che hanno assunto l'opera di Lombardi, così renitente ad ogni lusinga commerciale, come un'occasione per provare a reinventarsi nuovi spazi per la musica dal vivo in una successione di appuntamenti dal titolo controfattuale di "Concerti impossibili": un fitto calendario di presentazioni del disco e del libro in luoghi disparati e spesso insoliti, in una disseminazione di musica e speranze che sembra recuperare il sentimento rivolto al futuro l'«infinito di piccole cose» di quel mondo contadino in cui si immerge la narrazione di Lombardi.
E così il 25 ottobre, alle 18.00, La Canzone della Contea di Levante arriva anche all'Arci Canaletto (Via Giovanni Bosco, 2, La Spezia) dove Antonio Lombardi dialogherà attorno alla sua opera con Alice Parodi e Apice.
ANTONIO LOMBARDI
Antonio Lombardi vive ad Ameglia, in provincia di La Spezia, tra il Levante Ligure e le Alpi Apuane, dove sono ambientate anche le vicende cantante nel suo ultimo album.
Nel 1993 vince il Premio Recanati con il brano "Anemia Mediterranea", che tre anni dopo si trova anche nel suo primo cd, Cinque rose, pubblicato dalla Danny Rose e distribuito dalla Sony.
Nel 1998, con Egildo Simeone e Livio Bernardini, scrive la colonna sonora del film Giamaica di Luigi Faccini, presentato al festival di Locarno nello stesso anno.
Nel 2000, il suo secondo album di inediti, Estrella, con testi tratti dai romanzi di Maurizio Maggiani e dalle poesie di Bianca Gaffuri: l'album contiene anche la versione italiana di un brano di Francis Cabrel, La corrida, molto apprezzata dal cantautore francese.
Nel 2005, con Armando Corsi, firma Seinàda de mae, un intenso e solare itinerario di suoni e racconti di mare.
Nel 2008 con L'uomo che ascolta le formiche rivolge la sua attenzione alla valle del fiume Magra con le percussioni di Marco Fadda e i fiati di Mario Arcari e la ripresa della ballata di un altro grande cantore di quei luoghi, Franco Fanigliulo.
Nel 2009, dal legame profondo, di vita e di arte, con il poeta Palo Bertolani nasce Raità, con la trasposizione in musica di dieci poesie dello scrittore ligure: con le orchestrazioni dei Gnu Quartet, l'album vince il Premio Lerici Pea.
E sempre alla sua terra, agli umori e alle istanze che la contrassegnano, è dedicato anche KMZero che, con l'elettronica di Paolo Gaggero, esce nel 2013 ma solo in digitale.