Quando un qualunque uomo che ami il mare, e quel che contiene o nasconde, sente il nome Galeazzi la memoria va ai grandi elmi da palombaro in rame e bronzo, alle innovative attrezzature adottate dalle società di ricerca, recupero e soccorso subacqueo senza trascurare le moderne camere per il trattamento iperbarico in dotazione a marine militari ed ospedali civili.
Grazie alla visione strategica di Cavour la neonata Regia Marina subito dopo l’unificazione italiana aveva alla Spezia costruito uno degli arsenali militari più importanti; nella vicina base del Varignano, oggi sede del COMSUBIN, Comando Subacquei e Incursori, si formarono, e si formano tutt’oggi, infatti molti palombari, specialità ufficializzata proprio novanta anni or sono.
La Ditta Galeazzi nacque proprio alla Spezia nei primi anni ’30 del secolo scorso e si impose a livello internazionale proprio con elmi da palombaro, alcuni dei quali ribattezzati nei suoi cataloghi “Modello Marina”.
Il libro oggetto della presentazione, autori Giancarlo Bartoli e Fabio Vitale, Ed. La Mandragora, Imola, nasce dal ritrovamento fortuito negli scantinati di Villa Mina in via Oldoini 75 alla Spezia, residenza ufficiale del dottor Roberto Galeazzi Jr., di numerosi bauli contenenti le copie di tutte le pratiche tecniche amministrative e commerciali inerenti l'attività e la storia della ditta Galeazzi. In essi preziose fotografie tecniche di famiglia. Da questa enorme e sensazionale mole di documenti, progetti e immagini, nasce il libro delle tecniche di intere generazioni di professionisti del lavoro sotto il mare.
Con la presentazione di questo libro il borgo di Le Grazie, che fu base e residenza di molti palombari, anche detto LA CITTA’ DEI PALOMBARI, PORTOVENERECULTURA vuole onorare questa Ditta e tutti coloro che scelsero il coraggioso e rischiosissimo mestiere del palombaro, fossero essi civili o militari.
L’azienda Galeazzi nacque ufficialmente il primo maggio del 1936 con sede in Via Oldoini 19 – 27 alla Spezia; in realtà Galeazzi lavorava già da diversi anni (almeno dal 1930) in una sua officina in Via XX Settembre, sempre alla Spezia. Nel 1931 venne costruita una torretta butoscopica. Il successo iniziò con il brevetto nel 1926, di una rivoluzionaria “struttura sferica”, altamente resistente alle pressioni e studiata per essere applicata sui nuovi sommergibili. Questa idea venne in seguito applicata con successo alle torrette butoscopiche ed agli scafandri rigidi articolati che portarono tanta fama all’azienda. Successivamente vennero prodotti nuovi modelli sia di elmi sia delle necessarie pompe da palombaro. tra i primi va ricordato l’elmo Galeazzi PBG (dalle iniziali dei nomi di tre grandi delle tecnologie subacquee Pirelli Belloni Galeazzi). I tre collaborarono anche allo studio di miscele respiratorie a base di elio. La muta ed il casco del palombaro erano pressurizzati con aria compressa, per risparmiare sulla costosa miscela.