Sabato 7 settembre sono riprese le attività dell'Associazione "Amici del Museo Navale e della Storia" con un approfondimento sulla storia militare del nostro territorio, alla scoperta di Torre Umberto I alla Palmaria, uno dei 46 presidi che a fine '800 sono stati edificati attorno al Golfo a scopi difensivi.
L'evento è stato promosso nell'ambito delle celebrazioni per il 150esimo anniversario della nascita di Guglielmo Marconi e della 6a Veleggiata Marconiana, organizzata da Pro Loco del Golfo e Vela Tradizionale. L'iniziativa è stata offerta gratuitamente ai partecipanti della veleggiata, ma aperta anche a visitatori esterni, grande la partecipazione con più di 90 persone.
La Guida Ambientale Escursionistica Liliana Pupillo e gli espert di storia militare Stefano Danese e Alvise Marsich, hanno accompagnato i presenti alla scoperta del funzionamento di Torre Umberto I, descrivendo il suo inserimento nel sistema fortificato della Palmaria e del Golfo della Spezia. Il tragitto a piedi dal Terrizzo alla Torre, è stata l'occasione per approfondire la storia dell'Isola Palmaria, delle colonie penali, del colombaio, delle fortificazioni e di Guglielmo Marconi. Lungo il cammino, l'erborista Antonella Sarnataro ha fornito alcune spiegazioni sulle piante spontanee presenti alla Palmaria.
Una volta giunti alla Torre Umberto I, i presenti hanno assistito a due performance teatrali a cura degli studenti del Liceo Classico "L. Costa", diretti dai professori Claudia Foce e Federico Marconi. Attraverso il "Golfo delle Meraviglie" i partecipanti sono stati introdotti in maniera interattiva nella maestosa struttura di Torre Umberto I, conoscendo la storia del Golfo attraverso gli artisti che lo hanno descritto, narrato, cantato in poesia, dipinto. Un secondo momento è stato scandito dagli "Innumerevoli" di Erri De Luca, un testo che parla del tragico viaggio degli immigrati in fuga da fame, guerra e persecuzione con la speranza di trovare un mondo migliore. Al termine delle due performance teatrali, applausi sentiti e complimenti del pubblico ai bravissimi attorie ai loro docenti.
Protagonisti delle performance sono stati gli studenti Cenderello Noemi, Kraja Aisha, Ciarmiello Valeria, Peroni Elisa, Pettiti Greta, Sinis Chiaramaria, Vicic Alessio, Bogliani Alice, Verelli Federico della curvatura A.M.S.; Antognoli Beatrice, Del Vecchio Martina, Gentile Emily e Bruno Ginevra.
Il pomeriggio è proseguito con la visita di Torre Umberto I a cura dello storico Stefano Danese.
Torre Umberto I
La torre corazzata Umberto I è uno degli edifici militari che compongono il sistema fortificato del Golfo della Spezia. E' situata nella parte nordorientale di Punta Scola sull'isola Palmaria. Con il Forte Palmaria e la Batteria del Semaforo, fa parte delle postazioni difensive dell'Isola.
Progettata dal tenente colonnello Ferdinando Spegazzini e voluta dal Regno d'Italia come batteria "bassa" situata a 30 m sul livello del mare, venne edificata a partire dal 1886 e diventata operativa alla fine del 1889, andando ad occupare una superficie di 3000 mq.
Dopo lo sbancamento di parte della propaggine di terreno che scendeva al mare, la Torre è stata edificata in maniera da fondersi completamente con il territorio, risultando praticamente invisibile, rendendo la costruzione difficilmente attaccabile, sia da terra che da mare.
Sullo stesso sito si trovava dal 1794 una precedente batteria, cancellata completamente dalla nuova torre corazzata e della quale rimangono solo alcune tracce documentali e nessuna evidenza concreta sul luogo. Si pensò infatti di concepire una torre completamente differente rispetto alla precedente, con un impianto a cupola che poteva ruotare su sé stesso a 360°, senza essere soggetto a possibili attacchi, battendo la rada sia interna che esterna, e godendo della protezione delle altre batterie presenti sull'isola.
In quel periodo l'uso di torri girevoli per le artiglierie iniziava a riscuotere sempre più apprezzamenti. Nel 1874 la Grugno-Werke di Magdeburg aveva introdotto un proprio procedimento per la realizzazione di tali strutture, formate da piastre in ghisa indurita che venivano assemblate sul posto. La cupola di Torre Umberto I era formata da 15 piastre da 88 tonnellate l'una, il costo totale fu di 2.382.500 lire. Le sottostrutture e l'affusto idraulico costarono rispettivamente 1.215.600 lire e 105.000 lire.
L'armamento era costituito da un cannone binato con canne da 40 cm ARC ret Krupp del peso di circa 121 tonnellate l'una e della lunghezza di 14 m, capaci di sparare un proiettile, dal peso di 920 kg, che poteva perforare una lastra di ferro spessa 61 cm a 3.500 m. La lunghezza di tiro era 10.000 m.
All'epoca tutto era mosso dal vapore: per far funzionare un tale sofisticato sistema, vennero installate 4 caldaie tipo Cornovaglia, capaci di produrre 3t/h di vapore e 15 kg di pressione. Un ricondensatore raffreddato ad acqua di mare, trasformava il vapore esausto in acqua distillata, che veniva recuperata e riutilizzata per le caldaie, tenendo in considerazione che sull'isola non vi erano fonti di acqua dolce.
E' stato calcolato che per la costruzione di tutta la struttura difensiva, vennero spesi quasi 10.000.000 di lire del tempo, per cui a causa dei costi proibitivi, una sola altra torre simile venne costruita a Taranto.
Negli anni '30 del '900 venne aggiunta una batteria antiaerea, chiamata Schenello, il cui armamento era costituito da sei cannoni 76/40 che erano disposti attorno alla cupola.Torre Umberto I non ebbe una lunga vita operativa, dismessa dopo la Seconda Guerra Mondiale, intorno agli anni '50 venne convertita in carcere militare, ma abbandonata dopo alcuni mesi per via dell'ambiente insalubre.
Portali a bugnato in pietra arenaria sono gli accessi al forte. Interessanti dal punto di vista architettonico anche i doccioni metallici con forme zoomorfe, un tipo di decorazione non consueta nelle costruzioni militari dell'epoca. Torre Umberto I è stata acquistata anni fa dalla Provincia della Spezia che l'ha restaurata grazie a fondi europei, dopo aver stipulato una convenzione con il Comune di Portovenere.
Foto di copertina: Antonella Sarnataro