Ultima settimana di appuntamenti con la venticinquesima edizione del Sarzana Lirica Festival, manifestazione organizzata dall’Associazione Amici del Loggiato in collaborazione con il Comune di Sarzana.
Dopo il successo dei primi eventi tutti ospitati nella suggestiva cornice di Piazza Matteotti, il Sarzana Lirica Festival martedì 2 luglio, alle 21.30, si trasferisce nell’affascinante oratorio Santa Croce dove il maestro Carlo Aonzo al mandolino e il maestro Bruno Canino, leggenda vivente della storia della musica cameristica italiana, al pianoforte, porteranno in scena “Lo splendore del classico”.
Gli spettacoli del Sarzana Lirica Festival sono tutti gratuiti. È possibile ritirare i tagliandi per gli eventi tutti i giorni, dalle 18.00 – alle 20.00, davanti al Comune di Sarzana, fino ad esaurimento posti.
Bruno Canino, nato a Napoli, ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, dove poi ha insegnato per 24 anni, e per dieci anni ha tenuto un corso di pianoforte e musica da camera al Conservatorio di Berna.
Come solista e pianista da camera ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei, in America, Australia, Giappone e Cina. Suona in duo pianistico con Antonio Ballista e collabora con illustri strumentisti quali Salvatore Accardo, Uto Ughi, Pierre Amoyal, Itzahk Perlman e Sergei Krylov.
È stato direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia dal 1999 al 2002 e si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione.
Ha suonato sotto la direzione di Claudio Abbado, Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Wolfgang Sawallisch, Luciano Berio, Pierre Boulez con orchestre quali la Filarmonica della Scala, l’Orchestra di Santa Cecilia, i Berliner Philharmoniker, la New York Philharmonia, la Philadelphia Orchestra e l’Orchestre National de France.
Numerose sono le sue registrazioni discografiche: fra le più recenti ricordiamo l’integrale pianistica di Casella e quella di Chabrier. Tiene regolarmente masterclass per pianoforte solista e musica da camera in Italia, Germania, Spagna, Giappone, e partecipa al Marlboro Music Festival negli Stati Uniti da più di quarant’anni. I suoi libri Vademecum del pianista da camera e Senza musica sono editi da Passigli.
Carlo Aonzo, docente di mandolino presso il conservatorio di Bari e direttore artistico di "Cremona Mandolini in Mostra" a Cremona Musica Exhibitions & Festival, si esibisce e collabora con importantissime istituzioni tra cui il Teatro alla Scala, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Carlo Felice di Genova, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, la Carnegie Hall e il Metropolitan Museum di New York, la McGill Chamber Orchestra di Montreal, la Dartmouth Symphony Orchestra del New Hampshire e la Philarmonia di San Pietroburgo. Tra i suoi riconoscimenti si annoverano il Primo Premio assoluto “Vivaldi” al Concorso Internazionale “Pitzianti” di Venezia e il Primo Premio al Walnut Valley National Mandolin Contest a Winfield, Kansas. Innumerevoli le sue collaborazioni sia concertistiche che didattiche con le orchestre mandolinistiche di tutto il mondo da New York a San Pietroburgo, da Montreal a Vancouver, da Saigon a Tokyo, da Berlino a Londra. Nel 2006 fonda e dirige l’Accademia Internazionale Italiana di Mandolino, punto di riferimento didattico per i mandolinisti di tutti i continenti. Viene regolarmente invitato come direttore musicale e docente da noti organismi mandolinistici quali Classical Mandolin Society of America, Federation of Australasian Mandolin Ensemble, European Guitar and Mandolin Association, Schleswig-Holstein Musik Festival, Steve Kaufman’s Acoustic Kamp, Zupfmusik-verband Schweiz, Saigon Guitar Festival, Osaka International Mandolin Competition e “Concorso Internazionale per Mandolino Solo” di Modena. Come ricercatore collabora con il New Grove Dictionary of Music and Musicians e presenta conferenze sull’iconografia del mandolino in numerose università internazionali, tra cui Waseda University di Tokyo e New England Conservatory di Boston. Innumerevoli i suoi progetti discografici ed editoriali sia in ambito classico che non, tesi alla riscoperta e nobilitazione del mandolino in tutte le sue declinazioni espressive.