Riprendono il 6 marzo 2024 a Milano, città dove Eugenio Montale scelse di vivere, le premiazioni delle varie sezioni in cui è articolato il “Premio Montale Fuori di Casa”, giunto al suo ventottesimo anno di vita.
In questa data alle ore 18.00, nella Sala Conferenze della storica Casa del Manzoni (via Morone 1) verrà assegnato il Premio per la Narrativa alla professoressa Antonia Arslan. Nessun’altra sede avrebbe potuto meglio ospitare la premiazione di questa scrittrice se non la dimora dove visse Alessandro Manzoni, a cui si deve la nascita del romanzo storico. Anche Antonia Arslan ha scritto importanti romanzi che possiamo definire “storici” per la serietà degli studi sul genocidio armeno che hanno preceduto la realizzazione delle sue opere a partire da La Masseria delle allodole, di cui ricorrono i vent’anni dalla prima edizione (Rizzoli, 2004).
A lei infatti il premio verrà assegnato, come si legge nella motivazione, “per aver fatto conoscere in Italia e nel Mondo grazie ai suoi romanzi la verità sul primo e sistematico genocidio di un popolo: un milione e cinquecentomila armeni sterminati tra il 1915 e il 1923 a seguito dell’azione di pulizia etnica compiuta dalla furia dei Giovani Turchi. Il resto della popolazione fu islamizzato o riuscì a fuggire all’estero, come la famiglia di Antonia Arslan. Il genocidio è un fatto storico che la Turchia, ancora oggi, non vuole riconoscere”.
«Ma anche un altro aspetto – afferma Adriana Beverini, Presidente del “Premio Montale Fuori di Casa” – lega l’opera di Antonia Arslan a quella di Alessandro Manzoni, ed è la fiducia nella Provvidenza divina che, pur tra la violenza e il dolore che attraversano il Mondo, alla fine trova il modo di manifestarsi».
La storia del genocidio armeno non è purtroppo un retaggio del passato. Dice Giovanni Gazzaneo, Responsabile di “Luoghi dell’Infinito” e Presidente di Fondazione Crocevia: «Il genocidio armeno purtroppo non appartiene al nostro passato. Le tragiche vicende in Artsakh (Nagorno Karabakh per gli azeri) ci mostrano la necessità di una resistenza che nasce dall’amore per la verità e la giustizia. Ferisce il silenzio e l’indifferenza dei potenti della terra e dei mass media di fronte all’esodo di popolo da questo piccolo lembo di terra da sempre abitato dagli armeni. Centoventimila persone, a fine settembre scorso, sono fuggite dall’Artsakh per non restare vittime della pulizia etnica. Pulizia etnica che non si ferma a uomini, donne e bambini, ma continua nella distruzione sistematica di tutto ciò che è legato alla cultura armena e alla fede del primo popolo che si è convertito al cristianesimo: le chiese millenarie, i monasteri e perfino i cimiteri. Diceva san Giovanni Paolo II: non c’è pace senza giustizia e non c’è giustizia senza perdono. L’opera di Antonia Arslan si fonda su due pilastri: la memoria dei vinti e la gioia della rinascita. E questo grazie alla luce di chi “si fa prossimo” perché l’amore e non la violenza sia l’ultima parola. Tutta l’opera di Antonia è un’invocazione: giustizia e pace per il mio popolo».
Dopo i saluti del professor Mauro Novelli, Presidente del Centro Nazionale di Studi Manzoniani, e Massimo Capuani, Consulente Culturale del Premio, la premiazione verrà introdotta da Alice Lorgna, Communication & PR manager del “Premio Montale Fuori di Casa”.
In dialogo con la premiata ci saranno la Presidente del Premio, professoressa Adriana Beverini, ed il Consulente Culturale del Premio, Giovanni Gazzaneo.
Coordina il pomeriggio Alessandro Zaccuri, Direttore della Comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
A corredo di tale premiazione, che volutamente si realizza a ridosso dell’8 marzo, proprio per rendere omaggio a una grande donna, e a tutte le altre donne, Massimo Capuani, viaggiatore e saggista, esporrà una delle preziose fotografie da lui scattate durante i suoi viaggi in Armenia, alla ricerca dei monasteri sopravvissuti alla furia degli anni di guerra, che ritrae la chiesa della Santa Croce sull’isola di Aghtamar del lago di Van, nella Turchia orientale.
La premiazione si realizza con il contributo di PEG Progetti Europa & Global e di Auxilium e in collaborazione con la Fondazione Crocevia.
Saranno donate, a fine evento, copie di due romanzi brevi di Antonia Arslan: Il destino di Aghavnì (Edizioni Ares) e Il libro di Mush (Rizzoli Editore).
Un ringraziamento particolare da parte degli organizzatori va al professore Mauro Novelli, alla dottoressa Jone Riva, a tutto il personale di Casa del Manzoni e al dottor Fabio Argenti.