Introdotto da Antonio Tosi, in rappresentanza del Comune, Giorgio Pagano, curatore del libro, ha dialogato con Nicola Caprioni, presidente del Circolo Pertini, e con le tante persone del pubblico che hanno preso la parola. Ne è emerso il ritratto di una persona di grande moralità, che vuole realizzarsi nel lavoro e si batte per la dignità e la libertà del lavoro.
Pagano ha rivelato che Grassi, uomo austero e schivo, gli ha sempre chiesto di pubblicare la sua “Memoria” in forma anonima. “Gli ho sempre risposto – ha detto – che bisogna omaggiare i maestri e che le nuove generazioni devono conoscere le storie delle persone che hanno provato a cambiare il mondo. E che sarebbe stata, come lui voleva, non solo la storia di una persona, di una soggettività, ma anche la storia della comunità operaia del Cantiere Muggiano. Un’epopea corale, nel tempo in cui la classe operaia aveva un’identità collettiva”.
Il libro si conclude, non a caso, con le biografie dei maestri e dei compagni di Grassi.
Molti interventi hanno affrontato il tema del mondo del lavoro oggi, abbandonato e senza rappresentanza politica. “Dino sostiene che gli operai esistono ancora, e ha ragione – ha concluso Pagano – Certo, oggi il lavoro è frantumato, diversificato. Ma ogni lavoro, cioè l’attività vitale di ogni uomo, ha ancora la connotazione di merce: ed è ciò che mette in relazione tra loro tutti i lavori e spinge alla loro unificazione”.