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L’astrobiologia e la ricerca di vita nell’universo In evidenza

di Anna Mori – Sabrina Mugnos ci parlerà di questa affascinante disciplina nella sua conferenza “Figli delle Stelle” il 12 agosto a Castello San Giorgio. Ci ha svelato qualche anticipazione…

C’è vita nell’universo? Come è nata la vita sulla terra? Esiste altrove nell’universo, magari in forme simili alla nostra? Eventuali esseri intelligenti potrebbero essere già qui? Questi sono alcuni interrogativi su cui indaga l’astrobiologia.

Sabrina Mugnos ci parlerà di questa affascinante disciplina nella sua conferenza “Figli delle Stelleil 12 agosto a Castello San Giorgio. L’abbiamo incontrata per saperne di più.

Sabrina, l’astrobiologia sarà il tema portante della tua conferenza a Castello San Giorgio. Di cosa si tratta nello specifico? Quali temi tratterai nella tua conferenza? Puoi svelare qualche anticipazione?

Nella conferenza del 12 agosto al Catello San Giorgio, parlerò appunto di astrobiologia, ovvero la disciplina che nello specifico si occupa di indagare l’origine della vita sul nostro pianeta e di eventuali forme di vita altrove.

E’ una materia che si compone di due rami di ricerca: il primo, l’esobiologia, indaga le forme di vita microbiche, quelle elementari, e le cerca in ambienti planetari simili al nostro. Abbiamo infatti scoperto sul nostro pianeta degli organismi, che chiamiamo estremofili, in grado di vivere e proliferare in condizioni estreme, ad esempio fortemente acide, basiche, a temperature altissime o bassissime, addirittura in ambienti radioattivi. Troviamo luoghi simili anche altrove in ambienti planetari, sul pianeta Marte in primis, ma anche in alcune Lune, come la Luna di Saturno Encelado, o le Lune di Giove Ganimede ed Europa, caratterizzate da una crosta ghiacciata sotto alla quale si verificano fenomeni mareali che surriscaldano l’interno del pianeta creando oceani di acqua. Ed ecco allora che ipotizziamo che se nelle grandi profondità dei nostri Oceani, in ambienti estremamente freddi o caldi, alcalini o basici sul nostro pianeta, queste forme di vita elementari esistono, perché non potrebbero esistere anche in altri ambienti planetari? Anche perché gli ingredienti della vita sono diffusi in tutto l’universo. Partiamo quindi dal presupposto che come la vita è nata sul nostro Pianeta, potrebbe essere nata anche altrove. Dunque, un primo settore di ricerca dell’astrobiologia è quello che indaga non solo su come potrebbe essere nata la vita sul nostro pianeta, ma anche se è presente in forma elementare nei nostri dintorni.

Un secondo settore di ricerca molto più ambizioso è il SETI, che sarebbe l’acronico di “Search for Extra Terrestrial Intelligence”. In questa branca dell’astrobiologia cerchiamo segnali intelligenti, elettromagnetici, che utilizzano le onde radio, ma anche manufatti eventuali di civiltà extra terrestri. Abbiamo spedito nello spazio quattro sonde che attualmente sono ai confini del sistema solare, quindi perché non potrebbero averlo fatto anche altre civiltà? Naturalmente per ricercare civiltà intelligenti che sono in grado di dare segno di sé, utilizziamo prevalentemente i radiotelescopi, e cerchiamo segnali particolari chiamati “faro”, per i quali possiamo dire che altre civiltà trasmettono il seguente messaggio: “ok noi ci siamo e abbiamo lanciato questo segnale”. Ovvio è che non saremmo in grado di interpretarlo e di rispondere. Non cerchiamo un dialogo con eventuali alieni, ma semplicemente una prova della loro presenza. Quindi lo cerchiamo attraverso segnali volontari, intenzionali o meno, che possono essere stati trasmessi nella galassia, ma anche resti delle tecnologia di altre eventuali civiltà extraterrestri.

Questo è a grandi linee come si articola l’astrobiologia. Poi è ovvio che una frangia di questa materia porta inevitabilmente a interrogarci se eventuali alieni possano già essere qui. Quindi molto di sponda potremmo accennare anche al discorso ufologico. Stiamo cercando la vita in forma elementare, stiamo cercando forme di intelligenza con questi criteri scientifici, ma forme di vita extraterrestri potrebbero essere già qui e anche dall’alba dei tempi? E potrebbero i nostri antenati averne già dato testimonianza attraverso le loro opere, non solo architettoniche, ma anche artistiche, ad esempio attraverso petroglifi, che mostrano forme che spesso si riconducono a uomini vestiti con abbigliamento spaziale? Potrebbero i nostri antenati aver intercettato già qualche forma di vita aliena? Potrebbero esserne stati influenzati? Le loro vestigia che danno ampio segno di una conoscenza che a noi sfugge al momento, potrebbero essere il segnale che questi siano stati contaminati da qualche altra forma di vita? Tantissime questioni rimangono ancora aperte e non smettono di affascinarci. La materia scientifica dell’astrobiologia va in una direzione, ovvero la ricerca di vite elementari, ma è ovvio che ci si interroghi anche su tutti questi altri aspetti secondari.

 

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