Festival curato da Chiara Pellegrini, scultrice milanese, in collaborazione con Federica Dalla Vecchia, artista multimediale veronese residente a Londra, Légàmi, da ligāre ‘legare’, esplora le relazioni che si originano tra le persone e il territorio.
Dal 5 all’11 agosto a Varese Ligure e a Chiama (frazione di Maissana) gli artisti invitati faranno rivivere l’arte all’esterno di ambienti museali e la collocheranno in spazi pubblici, coinvolgendo gli abitanti locali. Uno spazio multidisciplinare in cui scultura, installazioni, video, fotografia, performance e musica coesisteranno in diverse forme, instaurando connessioni tra corpi, luce, spazio, tempo, suono e materia.
Il Castello di Varese Ligure dal 5 agosto per tutta la settimana dalle 10.00 alle 20.00 ospiterà: Simone Sigi Giosso con il progetto “Ombre”, un’indagine fotografica sulle piante autoctone della Val di Vara e le realtà contadine che praticano le coltivazioni tradizionali. “Una moltitudine di occhi e movimenti popolano le montagne. Per molti solo ombre e sagome sfuggenti. Ma queste vite selvagge sono legate alla quotidianità delle persone che vivono e lavorano queste terre. Qual è il legame nascosto tra di loro?”
Debora Zuin e Fabio Bozzetta con l’installazione sonora e interattiva “Il luogo dell’anima, Voci e narrazioni” “C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l’età.” Alda Merini Dove chi passa e ascolta è invitato a scrivere la sua connessione con i luoghi dell’anima… fisici o immaginari.
Francesco Grigolo, voce, labiofoni, tastiere con Sofia Weck, voce, tromba, violoncello, che insieme affronteranno il tema delle “Intimità Provvisorie” con un atto performativo per voce e strumenti in evoluzione. Entrare in intimità con qualcuno significa entrare in “contatto”, con tatto? La scintilla c’è quando due cose si toccano. Esiste una scintilla del suono, come si può definire e rappresentare? ‘Intimità Provvisorie’ propone Laboratori per voce e corpi aperti alla cittadinanza durante tutta la durata del Festival.
Chiara Pellegrini con tre installazioni scultoree che potranno essere indossate, attraversate e tessute dalle persone che visiteranno il castello: “Corpi celesti”, sculture che ricordano ex-voto di grandi dimensioni dove impronte di corpi emergono dalle fondamenta del castello e riaffiorano in superficie, come bucaneve al termine dell’inverno. Sono la pelle, il confine tra il dentro e il fuori, un filtro, un luogo in cui le cose risuonano. Ogni visitatore potrà scegliere e indossare un frammento di “corpo celeste”. Fotografando l’interazione con il pubblico Pellegrini creerà una sorta di autoritratto collettivo. “LéGàMI”, così come fa il ragno, ingloba e si attacca a tutto quello che lo circonda. Dei gomitoli sono appesi nella cella dei reati gravi del castello, costruiscono una trama attorno a degli attrezzi di lavoro della cultura contadina; una trama che di giorno in giorno sarà intrecciata dai visitatori della mostra.
Questa installazione in divenire è vista in relazione a un incontro che si terrà con Fausto Figone, direttore di MuVel (Museo diffuso di arte contadina di Velva). In cui si parlerà di leggende locali e le loro radici, l'immaginario popolare tra fantasia e storia, tratte dal suo ultimo libro.
“Punti di avvistamento”, installazione scultorea. Osservare o essere osservati? Spesso ci sentiamo controllati, guardati dall’alto come dalle torri dei castelli, “geo-localizzati” nei gusti, nelle passioni nelle abitudini negli spostamenti e di pari passo ci crediamo invasi, minacciati. Con un’inversione di ruolo, trenta lenti d’ingrandimento vanno a definire “un'area di osservazione mobile”, vanno a cercare un’altro punto di vista, un luogo dell'immaginario.
La collettiva piccologruppolento (Daniela Sacco, Giulia Frailich, Massimo Abbiati, Mario Marche, Olaf Andre Bohr, con la collaborazione di Andrea Anzi) sarà presente con : “Foresti”, un’installazione video sonora che si interroga sul legame tra sapiens e natura. Adolescenti attratti dai suoni e dalle luci del bosco, muovono alla ricerca di sentieri dove fare esperienza di equilibrio, sul mondo e tra le stelle, ad ascoltare e sentirsi, nell’armonia del cosmo. La loro fuga pone la domanda se sia l’uomo a possedere ‘la natura’ o, al contrario, non sia piuttosto lui ad appartenervi.
Federica Dalla Vecchia con “AppariZIONI” una performance in divenire che esplora la figura del fantasma, crea "Tableau vivant" surreali, immagina la vita di chi abitò il castello e la piccola frazione di Chiama. Il pubblico è invitato a immergersi nelle immagini proiettate.
Per le vie di Varese Ligure e a Chiama il duo Marina De Meo, Alessandro Tamisari si esibirà nella performance “Makramà”, tessitura itinerante in musica. Con la tecnica del macramè, una donna intreccia fili e relazioni tra le vie del borgo, un musicista accompagna con chitarra e voce il suo lento lavoro.
Paolo de Stefano con “Presenza inquietante”, improvvisazione sonora dentro e il fuori il castello e per le vie di Chiama. “Personaggio: la guerra, si aggira nel castello tra le opere e il pubblico. È l'oscenità prima della specie umana, è il suo volto peggiore, compare e scompare tra le persone quando meno te lo aspetti, rovina, spaventa, impoverisce, ammazza. Senza pietà.”
Chiama dal 6 agosto per tutta la settimana ospiterà: “Conserve”, installazione multimediale che riflette sul significato di “abitare”, su come sia cambiato il suo valore nel tempo. Ricordi di che è rimasto, tracce di chi non c'è più. Delle fotografie di famiglia vengono messe sottovuoto. Una voce ne racconta le vite. Il progetto è di Chiara Pellegrini in collaborazione con piccologruppolento e Rossana Sciascia.
Dalle 16.00 alle 22.00 un susseguirsi di eventi performativi speciali abiteranno il paese: Paolo de Stefano, il duo Marina De Meo e Alessandro Tamisari e Federica Dalla Vecchia presentano tre site-specific performance pensate per Chiama. Rossana Sciascia per l’occasione racconterà “Elvira per le vie del paese”, tratte dal suo ultimo libro. La giornata terminerà con il concerto Folk Strumentale di Davide Cedolin musicista, scrittore e pittore residente nella campagna ligure. Per tutta la durata del Festival sono proposti dei laboratori che prevedono la partecipazione attiva della cittadinanza, visibili nel programma in allegato.