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Sciopero nel cantiere della Variante Aurelia: i lavoratori chiedono gli stipendi arretrati e garanzie per il futuro In evidenza

di Vimal Carlo Gabbiani - Molte maestranze sono già andate a lavorare altrove e il termine dei lavori potrebbe slittare.

Questa mattina i lavoratori del cantiere della Variante Aurelia alle Fornaci hanno incrociato le braccia, rendendo visibile tutta la loro rabbia e sofferenza. Non prendono lo stipendio da settembre, due mesi in cui si sono dovuti arrangiare come hanno potuto, chiedendo prestiti, facendo debiti e cercando di dilazionare le spese a cui dovevano far fronte. Ma ora la misura è colma.

“L’impresa - dichiara Mario Benvenuto, responsabile Filca Cisl La Spezia - ci aveva garantito il pagamento dei due stipendi arretrati l’11 novembre. Il termine è poi slittato al 15. Infine venerdì scorso, attraverso una fredda mail, è stato comunicato che questi lavoratori, circa una trentina, saranno pagati il 21 novembre. Ma in questo momento è difficile credere a queste rassicurazioni, non abbiamo più fiducia”.

Gli fa eco Simone Babbini, Feneal Uil La Spezia, che sottolinea come “questi lavoratori non vivono certo di rendita. Analoga situazione si è venuta a creare a Savona, nel cantiere di ponente dell’Aurelia bis. Tutti sono dipendenti di Italiana Costruzioni Infrastrutture spa, capogruppo dell’associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata l’appalto Anas per entrambe le opere. In un cantiere come questo, in cui si sta lavorando ad un’opera strategica per tutto il territorio, problematiche di tale natura non possono accadere”.

“Un’opera finanziata dal Pnrr - ribadisce il segretario provinciale Fillea Cgil Mattia Tivegna - e di importanza fondamentale per tutta la provincia non può subire rallentamenti perché non si riescono a pagare i lavoratori. Noi continueremo ad oltranza la mobilitazione. Il cronoprogramma annunciato dalle amministrazioni locali prevedeva la fine dell’opera entro la prossima primavera, cosa che ora appare molto difficile”.

Questo anche perché il cantiere si sta svuotando, molte maestranze constatata la situazione di difficoltà sono andate a lavorare altrove.

Lo sciopero andrà avanti almeno sino a che gli stipendi non saranno pagati, ma i sindacati vogliono garanzie anche per il futuro. “Abbiamo chiesto un tavolo di confronto con la Prefettura, Anas, Ici e il commissario straordinario dell’opera, Matteo Castiglioni. L’impresa oltre ai lavoratori ha avuto difficoltà anche a pagare i fornitori. Per ripartire servono basi certe”.

 

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