Prende avvio la rassegna Performare l’Archivio. Gian Carozzi dalla prospettiva storica alla visione contemporanea. Ricerca, incontri, visite, workshop. Il progetto, promosso dall’Archivio Gian Carozzi, con il coordinamento scientifico di Lara Conte, docente di storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi Roma Tre, e Andrea Marmori, direttore del Museo Civico Amedeo Lia della Spezia, è realizzato con il contributo di Fondazione Carispezia nell’ambito del Bando Aperto 2023 nel settore Cultura e patrocinato dal Comune di Sarzana.
Il primo step dell’articolato progetto prevede la digitalizzazione e lo studio di un importante nucleo di disegni realizzato dall’artista negli anni Quaranta, prima e durante il drammatico scenario degli eventi bellici. Questi preziosi fogli restituiscono un tassello importante della produzione giovanile di Carozzi inserita tempestivamente in un contesto di relazioni culturali nazionali che si consolida, nell’immediato dopoguerra, con il suo trasferimento a Milano e il coinvolgimento nell’avventura spazialista assieme a Lucio Fontana. La schedatura dei disegni sarà realizzata con la collaborazione di studenti e studentesse dell’Università di Pisa, in stretto dialogo con Mattia Patti, docente di storia dell’arte contemporanea presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.
Il 12, 13 e 14 luglio, presso la sede dell’Archivio Gian Carozzi, nella casa atelier di Via Mascardi a Sarzana, avrà luogo il laboratorio Reimmaginare l’Archivio. Il workshop vedrà coinvolti studenti e studentesse del Liceo Scientifico dell’Istituto Parentucelli Arzelà di Sarzana e del Liceo Artistico Vincenzo Cardarelli della Spezia, che potranno confrontarsi con i materiali dell’Archivio ed approfondire tematiche legate alla conservazione, alla ricerca storico-artistica e alle pratiche curatoriali, in dialogo con docenti dell’Università Roma Tre, con la restauratrice Stella Sanguineti e con l’artista Beatrice Meoni che, nello specifico, lavorerà con loro sulla ipotesi per una restituzione visiva dei materiali nell’ottica di estendere la dimensione dell’Archivio verso una dimensione immaginifica e visionaria.
Il ricco calendario di eventi proseguirà nei mesi di agosto e settembre con conferenze e letture che si terranno a Sarzana presso il Chiostro di San Francesco (25 agosto), alla Galleria Cardelli & Fontana (31 agosto) e nel Foyer del Teatro Impavidi (8 settembre). Gli appuntamenti coinvolgeranno storici dell’arte, curatori, artisti e attori che sotto vari punti di vista definiranno nuovi orizzonti di ricezione dell’opera di Carozzi, congiuntamente alla valorizzazione del contesto di produzione e dell’Archivio. Sarà inoltre possibile visitare su appuntamento la Casa-atelier di Via Mascardi 14, in base a un calendario che sarà presto diffuso sui canali social dell’Archivio.
Gian Carozzi (La Spezia, 1920 – Sarzana, SP, 2008)
Protagonista dello scenario artistico ligure postbellico, Gian Carozzi tra il 1949 e il 1950 si trasferisce a Milano, dove entra in contatto con Lucio Fontana e firma due manifesti dello Spazialismo, il 3° Manifesto dell’Arte Spaziale (1951) e il Manifesto del Movimento Spaziale per la Televisione (1952).
Dopo un’intensa stagione di lavoro e di frequentazioni, alla fine degli anni Cinquanta lascia Milano per Parigi, dove soggiorna per circa vent’anni, per poi far ritorno nei suoi luoghi natali alla fine degli anni Settanta. Nei primi anni Ottanta si stabilisce a Sarzana, cittadina ligure dove vive sino ai suoi ultimi giorni.
A partire dagli anni Sessanta Carozzi prosegue un cammino solitario, esplorando una ricerca che mai si riduce a univoca cifra stilistica, seppur coesa attorno a una profonda continuità di pensiero, attraverso un’ininterrotta indagine sulla pittura. Una pittura che mette in crisi le definizioni e vaporizza i confini: tra astratto e figurativo, tra avanguardia e inattualità.
Nel 2018 è stato istituito l’Archivio Gian Carozzi, presieduto da Mariantonietta Franchini Carozzi e da Giulia Carozzi.