Ieri sera, per il terzo appuntamento del festival ‘Percorsi’, Piazza della Pace si è trasformata in un’affollata aula magna, silenziosa e attenta, con più di 400 persone che hanno assistito come diligenti studenti alla lectio magistralis di “uno dei più grandi protagonisti della cultura italiana”, come è stato a giusto titolo introdotto da Niccolò Re, giornalista e scrittore spezzino, sul palco insieme a Umberto Galimberti.
Il grande filosofo, psicoanalista, scrittore ed ex professore universitario presso l’Università Cà Foscari di Venezia, non ha deluso il suo pubblico, affascinato dal suo intervento dal titolo ‘L’illusione della liberta’ nel rispetto del filo rosso della 3ª edizione del festival che ha affrontato il tema della libertà in tutte le sue sfaccettature.
“La libertà non esiste ma esiste l’idea di libertà – ha esordito Galimberti – Le idee sono molto più efficaci degli eventi ed ecco che l’idea di libertà ha fatto una grande storia”. L’intervento, durato più di un’ora, si è sviluppato su un continuo e avvincente parallelo tra mondo greco e mondo cristiano, le due radici confluite nella cultura occidentale. “Secondo i greci l’uomo nasce, cresce, genera e muore senza nessun privilegio nell’ordine del creato, vivendo nella sua condizione tragica, essendo l’unico essere vivente consapevole di dover morire. Diverso è invece il pensiero cristiano che ci ha insegnato che la vita va condotta secondo la speranza. Una bella fregatura, anche secondo Nietzsche!”
Il senso che cerchiamo di dare alla nostra esistenza nascerebbe quindi dalla radice cristiana che, stando a Galimberti, ha creato non pochi problemi. “Gli uomini sono usciti dalla dimensione tragica dei greci e sono entrati in quel cristina della speranza. Io sono greco nel modo di pensare, ma siamo tutti cristiani perché guardiamo al futuro come ai tempi in cui si rimedia ai mali del presente. Abbiamo tradito la tragicità greca affidandoci alla cultura giudaico-cristiano che ci ha detto che non moriremo mai”.
Nell’intervento di Galimberti non sono mancati momenti di sincera ilarità: “Non sono mai convinto che quello che dica venga capito” è la frase che ripete più spesso, così come la riflessione rispetto all’attuale mancanza di cultura, al fatto che i giovani non leggano più e che gli adulti “non sanno più niente e non leggono più niente”.
Aver abbandonato la cultura greca prediligendo quella cristiana per Galimberti ha avuto un impatto devastante anche sul Pianeta: “Purtroppo non abbiamo acquisito dai greci il senso del limite e oggi ci preoccupiamo del futuro della Terra. I greci dicevano: conosci te stesso, realizza il tuo demone, ciò per cui sei nato, ma realizzalo rispettando dei limiti. Secondo i greci gli uomini non possono dominare la natura, mentre noi siamo passati dall’Uso all’Usura della natura”.
Rifacendosi al padre della psicoanalisi, Galimberti aggiunge una quarta dimensione psichica, oltre a Io, Super io ed Es: l’inconscio tecnologico. “Ci sentiamo sempre in dovere di essere all’altezza della tecnologia che ci circonda. Dobbiamo leggere ogni mail, rispondere a ogni messaggio, essere sempre Up-to-date! Ma questa non è vita, non è libertà!”
Il riferimento all’ ‘Io Denaro’, generatore simbolico di tutti i valori, l’abbandono delle facoltà umanistiche per quelle tecniche (“Sembra che non sia più importante formare l’uomo ma solo far evolvere la tecnica”) non fanno che peggiorare il quadro generale. Ma sul finale, Galimberti concede alla platea un barlume di positività: “C’è una cosa sola in cui la nostra società ha raggiunto una sorta di libertà: l’amore. Prima lo decidevano le famiglie con chi ti dovevi sposare, oggi si è tutti liberi di scegliere”.
A chiudere la 3ª edizione del festival ‘Percorsi’ questa sera sarà l’ex magistrato e noto scrittore Gianrico Carofiglio, sempre alle 21.30 in Piazza della Pace con l’intervento dal titolo “Libertà e responsabilità”
Gli incontri sono tutti a ingresso libero, previa prenotazione per i posti a sedere (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / 335 5857488). Tutti gli incontri possono essere seguiti anche sulla pagina FB del Comune di Santo Stefano Magra.