"Dopo 76 anni dal rastrellamento nazifascista che il 29 novembre 1944 colpì duramente popolazione e brigate partigiane della Val di Magra, per la prima volta non sarà possibile ricordare questa data stando insieme", così scrive in una nota l'Anpi Sarzana.
"È sempre stata un'occasione cui tenevano molto le nostre Partigiane e i nostri Partigiani. Non è facile salvarsi dalla furia di un esercito occupante che, grazie alla collaborazione dei fascisti locali, si pone come obiettivo la distruzione di tre brigate partigiane e delle popolazioni che le sostengono. Migliaia di effettivi della Wehrmacht organizzarono una manovra a tenaglia, rastrellando dall'Aurelia alla "spolverina", mentre fischiavano le bombe lanciate dai fortini di Punta Bianca e Bocca di Magra. Uccisero e devastarono, chi si salvò e venne catturato partì per i lavori forzati in Germania".
"Ma per i membri della "Ugo Muccini" non fu una sconfitta: aver resistito una giornata intera in quelle condizioni, ed essere riusciti a portare in salvo quasi tutta la brigata oltre la Linea Gotica, fu una vittoria. È stato anche questo lo spirito col quale sono ritornati a mangiare ai monti ogni 29 novembre a partire dal 1945. Oggi non possiamo farlo, perciò invitiamo tutti a lasciare un pasto sospeso al Museo audiovisivo della Resistenza delle Prade, da consumare dopo questa emergenza sanitaria".
"ANPI, ARCI, Circolo Pertini, Museo audiovisivo della Resistenza hanno pensato di collocare dei manifesti in città perché, come abbiamo scritto, "la memoria non si cancella". La Sindaco di Sarzana collocherà una corona sulla targa del Comune sabato alle 11:30; non essendo permesse manifestazioni, saranno presenti solo alcuni delegati".
"Nella giornata di sabato metteremo dei fiori sulle lapidi che in città o in periferia ricordano la barbarie senza tempo del fascismo. Facciamolo tutti, anche singolarmente, tutto l'anno. Prendiamo un fiore rosso, portiamolo sui nostri luoghi della memoria, pensiamo a cosa è successo, e a perché è successo. Mai più fascismi".