Gianmarco Medusei non è all'altezza di ricoprire il ruolo istituzionale di presidente del Consiglio Regionale perché chi non conosce la storia o la distorce strumentalmente non può essere un degno rappresentante delle Istituzioni democratiche fondate sulla Costituzione. Affermare che "ci sono stati eccidi da parte anche di una parte dei partigiani" è vergognoso e inaccettabile. Se davvero Medusei, come sostiene, vuole "ricordare affinché non si ripetano certi errori" sarà meglio che riprende in mano qualche libro di storia.
Ogni anno quando si avvicina il 25 Aprile ci ritroviamo a commentare le provocazioni di personaggi della politica che si arrogano il diritto di manipolare la storia senza rispetto per chi ha combattuto e dato la vita per garantire anche a loro la libertà. Il 25 Aprile è una festa di tutte le cittadine e i cittadini che ricordano chi ha combattuto il nazifascismo, chi non si è piegato nel ventennio durante il quale decine di migliaia di italiani furono perseguitati, arrestati, confinati, deportati e uccisi perché contrari al regime di Mussolini. La Liberazione pose fine alla tragedia della guerra e onorò i martiri della Resistenza. E' grazie a loro se oggi l'Italia è un Paese democratico.
Vogliamo ricordare a Medusei che la parola eccidio è legata indissolubilmente a Marzabotto, a Sant'Anna di Stazzema, a Vinca, alle Fosse Ardeatine e purtroppo a tante e tante stragi compiute da nazisti e fascisti su popolazioni inermi. Il 25 Aprile commemoriamo quei morti e rinnoviamo i valori della Costituzione repubblicana e antifascista.
Il nostro plauso va allo storico Maurizio Viròli che proprio durante la seduta straordinaria del Consiglio Regionale della Liguria ha sottolineato che non si può comparare chi ha lottato per la libertà con chi invece quella stessa libertà voleva toglierla. Noi rispettiamo tutti i morti. La commemorazione spetta solo a chi ha dato la vita perché fossimo liberi.
ANPI Provinciale La Spezia