Ieri abbiamo commemorato la data del rastrellamento nazifascista del 29 novembre 1944 in quattro momenti: nella cerimonia ufficiale, al pennone della memoria del Parentucelli-Arzelà, al pranzo al Museo della Resistenza, al circolo Arci di Battifollo, intitolato proprio al giorno in cui i fascisti suggerivano ai nazisti chi andare a prendere casa per casa, bastonare, deportare, uccidere. Si tratta dell'operazione più imponente ed efferata, nella nostra zona, dell'esercito d'occupazione e dei fascisti al suo servizio. Quindi abbiamo vissuto, come ogni 29 novembre, un giorno di dolore, memoria, rinnovo del giuramento antifascista.
Se questi sentimenti durano lo spazio di una commemorazione ufficiale, e nella stessa giornata ci si appella al pluralismo delle idee per riabilitare chi stava dalla parte del boia, cosa possono capire i nostri giovani? Che idea possono farsi delle istituzioni, se è un Comune a comportarsi così?
Anni fa il Sindaco di Sarzana andò a commemorare Carlo Alberto Biggini, ministro di Salò; oggi la Sindaco concede il patrocinio del Comune a un convegno su un membro dei tagliagole della Decima Mas, al servizio diretto dei nazisti, definito dai promotori "eroe".
Allora come oggi, non basta dirsi antifascisti, per esserlo. Antifascista è chi l'antifascista fa. Ogni giorno.
ANPI Sarzana