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A Framura un classico del teatro contemporaneo: "Reality" di Deflorian e Tagliarini In evidenza

Il 30 agosto alle 21.30 nella Piazza della Chiesa. Ingresso libero.

La VII edizione del festival "Nuove Terre. Le Arti della Scena" si chiude venerdì 30 agosto a Framura, con l'atteso ritorno in Liguria del rivoluzionario "Reality" di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini.

Un autentico 'classico' del teatro contemporaneo italiano, in cui lo storico duo romano porta in scena il quotidiano troppo pieno di cose e memorie di una donna polacca che per oltre cinquant'anni ha annotato minuziosamente tutti 'i dati' della sua vita.

Al centro dello spettacolo, attraversato da uno sconcertante ma irresistibile umorismo, un tema che ha animato tutta la coraggiosa rassegna organizzata e diretta da Marco Pasquinucci per Officine Papage: il problema di come possiamo, nel nostro confuso presente, raccontare la realtà e il rapporto che abbiamo con essa.

Venerdì 30 agosto ore 21.30 / Piazza della Chiesa - località Costa Framura - Ingresso Libero
REALITY
Deflorian/Tagliarini
A partire dal reportage di Mariusz Szczygieł Reality - traduzione di Marzena Borejczuk, Nottetempo 2011
Ideazione e performance Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
Disegno luci Gianni Staropoli
Consulenza per la lingua polacca Stefano Deflorian, Marzena Borejczuk e Agnieszka Kurzeya
Collaborazione al progetto Marzena Borejczuk. Organizzazione Anna Damiani
Premio Ubu 2012 Daria Deflorian - Migliore attrice protagonista

Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici. Speciali e banali. Avere il quotidiano come orizzonte. Come Janina Turek, donna polacca che per oltre cinquant'anni ha compilato con precisione maniacale il suo diario quotidiano: quante telefonate a casa aveva ricevuto e chi aveva chiamato (38.196); dove e chi aveva incontrato per caso e salutato con un "buongiorno" (23.397); quanti appuntamenti aveva fissato (1.922); quanti regali aveva fatto, a chi e di che genere (5.817); quante volte aveva giocato a domino (19); quante volte era andata a teatro (110); quanti programmi televisivi aveva visto (70.042). 748 quaderni trovati alla sua morte nel 2000 dalla figlia ignara ed esterrefatta.

Quello che mette uno strano brivido addosso nello scorrere la vita nei dettagli di questa anonima casalinga, è che non è un'opera artistica, non è un esercizio intellettuale.

Per sua scelta personale, aveva cominciato intuitivamente a nobilitare il proprio trantran quotidiano. Perché? Lo scopriamo insieme a Deflorian/Tagliarini, sospesi in una storia straordinaria.

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