Quando Edipo, re di Tebe, chiede all'oracolo come sconfiggere la pestilenza che devasta la sua città, questi rivela che la causa della sciagura è l'uccisione impunita del precedente re di Tebe, Laio, di cui Edipo ha preso il posto e sposato la vedova. E, saputo che questi erano rispettivamente suo padre e sua madre, si acceca.
Un anziano con gli occhi tumefatti sta in scena di spalle mentre il pubblico entra. L'audio nello spazio annuncia le istruzioni necessarie per il viaggio che lo spettatore sta per fare. Gradualmente questo individuo libererà il suo corpo di tutto quello che indossa, i vari strati scopriranno a ritroso le fasi della sua storia. Un uomo in camice (Tiresia) l'aiuterà a liberarsi con più comodità dei segni del tempo, di tutto ciò che ha scoperto, del peso della conoscenza. Il piede infettato e gonfio, pian piano andrà a sgonfiarsi fino a svelare, così come per tutto il corpo, un'anatomia fisica glabra ancora senza tempo: un bambino su cui ci sarà la foratura della caviglia. Quel foro simbolo di Edipo. La scena di questo spettacolo è il corpo: le parole, gli intrecci, il coro e gli altri saranno arti, odori, posizioni e sguardi radicati e mappati sul fisico dell’attore. Uno spettacolo forte, intenso e profondo, ultima fatica di Michele Sinisi.
Venerdì 23 agosto ore 21.30 / Oratorio della Chiesa – località Costa Framura - Ingresso unico 5.00 euro
Elsinor - Festival delle Colline Torinesi / TPE
EDIPO Il corpo tragico
Da Sofocle
Con Michele Sinisi e Federico Biancalani
Regia Michele Sinisi
collaborazione alla drammaturgia Francesco M. Asselta. Scene di Federico Biancalani
INFO
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