- Terzo giorno di sciopero e "sit in" all'ingresso della filiale sarzanese.
- Terzo giorno di adesione quasi totale dei dipendenti sui quali pende una "spada di Damocle" che taglierà circa 12 unità tra i 47 lavoratori.
- Terzo giorno di bandiere, striscioni, trombe da stadio, fischietti e distribuzione volantini alle macchine dei potenziali clienti che ambiscono/ambirebbero ad entrare per fare compere.
Un braccio di ferro in corso che si fa ben notare lungo la trafficata variante sarzanese, dove le bandiere colorano la strada e le trombe da stadio si odono a distanza incuriosendo i passanti.
Ad assicurare l'apertura e il proseguimento vendita di GranCasa i pochi dipendenti che non aderiscono allo sciopero e danno un seguito, seppur ridotto, alle vendite. Una decina nei due precedenti giorni di sciopero, circa 5 oggi.
Questo almeno a detta dei manifestanti, la cui maggioranza colora il piazzale dell'Azienda insieme ai Sindacati e ai politici locali che continuano il pellegrinaggio in loco per portare il loro appoggio e cercare, in Comune ed in Regione, quel compromesso che salvi queste perdite occupazionali.
La vicenda è ormai ben risaputa (qui potete leggerne un'approfondimento) e riguarda, a livello nazionale, le procedure di licenziamento collettivo avviate dal Gruppo GranCasa (Grancasa S.p.A., Mercatone di Desenzano S.r.l., Mercatone dell'Umbria S.r.l. e Gest Due S.r.l.), e la fumata nera successiva sulle trattative sindacali.
158 gli esuberi previsti dall'Azienda leader nel settore dell'arredamento nelle sue 15 sedi, di cui 12 unità a Sarzana.
"Uno sciopero condiviso dalla quasi totalità dei dipendenti, con la volontà dichiarata di proseguire ancora le manifestazioni in attesa del secondo incontro al Ministero che si terrà il 7 giugno – spiega Marco Callegari segr. Uil – abbiamo in mano il documento firmato dai 98% dei lavoratori pronti a ridurre i propri contatti da 40 a 30 ore, un part time che, sommato a tutti i lavoratori, andrebbe a limare completamente l'esubero dichiarato. Un risparmio/pareggio che consentirebbe all'Azienda di rinunciare ai 12 licenziamenti previsti, 11 oggi in realtà perché un contratto full time è già uscito – conclude poi Luca Comiti, segr. Cgil – Noi abbiamo e proponiamo le condizioni di essere a parità rispetto alle richieste aziendali. Contratto di solidarietà ancora quindi, appoggiato dal Ministero, richieste di somme per le eventuali uscite autonome e queste offerte interne poste sul territorio. Proposte assolutamente equilibrate e valide, anche a detta del Ministero, per salvaguardare l'Azienda ed i dipendenti".
Ma la trattativa pare essere in salita e la mobilitazione in tutte le filiali continua costante.
Presente al "sit in" sarzanese che occuperà tutta la giornata anche Lara Ghiglione (Segretario Generale della Cgil provinciale), di cui a breve sarà online il suo intervento ai microfoni di Gazzetta della Spezia.