Dopo un anno e mezzo dall’acquisizione da parte dell’imprenditore torinese Michele Denegri, è stato ufficialmente aperto questa mattina il cantiere di ristrutturazione dell’ex locanda San Pietro di Porto Venere.
Il presidente della Regione Giovanni Toti, il sindaco Matteo Cozzani, l'assessore regionale Giacomo Giampedrone e Denegri hanno simbolicamente dato il via ai lavori attesi da circa venticinque anni. Un quarto di secolo in cui l’edificio, o meglio il rudere, ha versato in uno stato di totale abbandono: un simbolo dell’incuria che per troppo tempo ha fatto a pugni con la bellezza del borgo.
È stato il torinese Michele Denegri, figlio del più noto Gustavo, storico imprenditore con esperienza nel settore delle auto, delle biotecnologie e del private equity, ad aggiudicarsi all’asta per 6 milioni di euro l’ex locanda nell’estate 2017.
Fin da subito Denegri ha espresso la volontà di riportare a nuova luce l’edificio, realizzando un albergo a cinque stelle con una trentina di camere, con una forza di attrazione non soltanto nazionale. L’obiettivo è aprire i battenti nel 2021.
Prima della svolta nel 2017, la storia dell’abbandono dell’ex locanda San Pietro era stata costellata da un duro braccio di ferro tra il Comune di Porto Venere e la società allora proprietaria dell’edificio, l’Hotel San Pietro Spa: tutto iniziò nel 2014, quando l’amministrazione procedette al pignoramento dell’immobile, bloccato però dalla società modenese, che aveva presentato un concordato preventivo, mai omologato, però, dal tribunale di Modena.