"Abbiamo partecipato in delegazione al consiglio comunale di lunedì scorso dedicato alla questione Enel e abbiamo analizzato i documenti discussi e votati in quella sede. Siamo residenti di una delle zone più martoriate dalla presenza dell'Enel e della sua centrale, oltre che dalle altre tremende e ben note piaghe ambientali del Levante della città (dei problemi della zona Gazzetta della Spezia se n'era occupata due anni fa, ndr).
Abbiamo riposto nel cambio di ammissione che c'è stato un anno e mezzo fa grandi speranze dopo decenni in cui eravamo stati totalmente dimenticati e ripetutamente danneggiati da quelli che c'erano prima. E che ignorando i nostri diritti e i nostri appelli ci hanno condannato a vivere immersi nel degrado, chiusi fra le discariche che tentavano di riaprire e la centrale a carbone a cui nel frattempo avevano dato l'ok a restare per altri otto anni.
Ci aspettavamo una discontinuità da un sindaco che aveva chiesto i voti dicendo di avere nel suo programma la creazione un parco giochi al posto dell'Enel che aveva intanto annunciato l'intenzione di dismettere la centrale nel 2021. Lunedì sera abbiamo scoperto che questa era solo una promessa elettorale perché nel documento votato dalla maggioranza (tranne il gruppo Guerri) c'è scritto di chiedere all'Enel di rimanere con una centrale a gas.
Per noi cittadini è una beffa davvero dura da digerire. In questi mesi la nuova amministrazione non ci ha dato che dispiaceri e preoccupazioni, continuando a lasciare in totale abbandono la zona malgrado le esigenze di decoro e sicurezza da noi segnalati, prospettando un nuovo impianto per i rifiuti qui nelle vicinanze (il biodigestore di Boscalino).
Adesso veniamo a sapere che sulla conversione turistica dell'area Enel si era solo scherzato prima delle elezioni. Il carbone può continuare a essere bruciato fino al 2021 e la centrale deve restare anche dopo, con il funzionamento a gas.
Ci auguriamo che il consiglio comunale modifichi questa sua decisione perché al momento con questa presa di posizione offende una comunità che ha bisogno e si aspetta di vedere tutelata la salute delle persone e di essere liberata da una schiavitù che può finire solo con tre cose: la dismissione definitiva della centrale Enel, la bonifica reale e a regola d'arte di tutta l'area e la destinazione di quest'ultima a iniziative di rigenerazione naturalistica e ad attività economiche non insalubri, unico modo per fare andare avanti procicuamente per la nostra città il tema dell'ambiente e del lavoro".
Comitato Piano di Pitelli