"Ci stiamo rendendo conto che in questa città ci dovremo trovare anche sul futuro uso dell’area Enel nella flessibilità-ambiguità politica senza onorare ciò che scaturì dal famoso, e mai applicato, referendum ed anche dai precedenti impegni istituzionali.
La boutade della deliberazione di una possibile centrale a gas dopo la dismissione dell’uso del carbone, pare essere più un contentino per permettere ad Enel la sua permanenza nel sito, che una seria e concreta risposta ad un territorio che ha già pagato un prezzo molto caro sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.
Infatti è certo che nonostante il gas il presidio resta a rischio ambientale e può essere utilizzato per impianti non coerenti con l’obiettivo dello sviluppo occupazione-ambiente, cosa assolutamente prioritaria sul futuro.
Appare attualmente da valutare l’atteggiamento di attesa dell’Enel che ancora non si è pronunciata sulla sua permanenza nell’uso del sito (72 ettari + 2 marittimi), in attesa delle decisioni ministeriali che dovrebbero arrivare sul problema energetico entro l’anno corrente, ma una cosa non può essere condivisa in quella delibera ed è il fatto che non tiene conto delle azioni passate per arrivare alla dismissione di Enel entro il 2021, anno di scafdenza dell’A.I.A.".
Coordinamento Quartieri del Levante
Rita Casagrande
V.A.S. (Onlus)
Franco Arbasetti