"L'Associazione Posidonia ha inviato il 3 luglio u.s. al Presidente del Consiglio Conte e ai Ministri Di Maio, Toninelli e Costa una nota sulla pericolositàgià allo stato attuale del rigassificatore di Porto Venere, baia di Panigaglia, pericolosità che verrebbe enormemente ampliata dalla trasformazione dell'impianto che si sta ipotizzando.
Ricordiamo che è allo studio la possibilità di affiancare al rigassificatore uno small scale e di far viaggiare autocisterne cariche di gas sulla strada napoleonica che unisce Panigaglia con la città della Spezia fino all'ingresso in autostrada, oppure, non si capisce se in alternativa o unito a questo traffico su strada, far viaggiare le autocisterne via mare su chiatte con una rotta perpendicolare a quella di tutti i mezzi che ogni giorno solcano il golfo.
Alla luce del terribile incidente di Bologna che, come quello di Viareggio, ci fa capire quanto sia impossibile e del tutto teorico parlare di assenza di pericoli, e dopo avere sentito il Presidente Conte a Bologna affermare la "priorità della sicurezza", abbiamo inviato una seconda nota invitando il Governo a venire a verificare personalmente l'effetto catastrofico che avrebbe un incidente analogo tra i borghi e le abitazioni che costeggiano il golfo o nel mezzo del golfo stesso
Ricordiamo che il GPL esploso a Bologna e a Viareggio si espande 1 a 270, cioè un litro di liquido si trasforma in 270 litri di gas, mentre il GNL che dovrebbe viaggiare via terra e via mare nel nostro golfo si espande 1 a 600, cioè un solo litro, uno solo, contenuto nell'autocisterna formerebbe una nuvola di 600 litri di gas nell'aria e sarebbe sufficiente un banale innesco per provocare un'esplosione con conseguenze catastrofiche.
La nota inviata a Roma è stata trasformata in una petizione on line ancora attiva qui e invitiamo i cittadini che ancora non l'avessero fatto a sottoscriverla".
Il Presidente dell'Associazione Culturale di Promozione Sociale POSIDONIA, Gabriella Reboa