Nell’omelia, il vescovo Luigi Ernesto Palletti ha commentato la pagina del vangelo odierna, con la parabola del figliol prodigo. «E’ una pagina tra le più famose del vangelo, anche se riportata solo da Luca, con la sua grande abilità descrittiva, quasi pittorica».
«Di che cosa parla il vangelo di oggi? Della negatività del peccato, della necessità di conversione, dell’altro figlio che, pur stando nella casa del Padre, non ha capito. Ma – sottolinea Palletti - la parabola è la risposta di Gesù ai farisei e agli scribi, che mormoravano: “Costui riceve i peccatori e mangia con loro”. Oggi il Vangelo ci ha insegnato che Gesù accoglie e mangia coi peccatori. Gesù si è fatto vicino a noi perché noi abbiamo bisogno della Sua misericordia. Ma noi accettiamo che Gesù entri nella nostra vita e che mangi con noi? Significa accettare un’immagine di Dio diversa dalla nostra. Gesù mangia coi peccatori. I farisei se ne erano accorti, per scandalizzarsene, noi non c'è ne accorgiamo, mentre dovremmo riscoprirci peccatori, e convertirci».
«La conversione del figlio significava, nelle sue intenzioni, tornare a casa da servo. Ma a casa c'è il cuore di Dio, Padre che ama. La conversione è lo strumento con cui vogliamo rimettere a posto le cose. Ma poi c’è la misericordia di Dio, c’è Gesù che accoglie. La conversione è la risposta che dobbiamo al Vangelo. Riscopriremo così la relazione vera di amore e di contemplazione del Padre che sta nei cieli».
«In questo tempo di Quaresima, facciamo esperienza di essere accolti, e, a nostra volta, accogliamo: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”».
Il vescovo ha infine ricordato il motivo principale dei pellegrinaggi mariani, che è la richiesta di vocazioni, in particolare sacerdotali per la chiesa locale. Al pellegrinaggio hanno partecipato anche alcuni giovani studenti del seminario carmelitano di Arenzano.
testo di Francesco Bellotti