Si scrive Quinto Remo, si legge passione, quella capace di generare prodezze, meraviglie. Come trasformare il relitto di una lancia in un veliero per farlo diventare messaggero della marineria. Nel decennale dell’impresa, il Cantiere della Memoria intende ritessere la storia del Quinto Remo per rendere omaggio ai suoi protagonisti, per brindare all’inizio del nuovo anno e dare il via ad un ciclo di appuntamenti, in collaborazione col Museo Navigante (la nuova rete dei musei navali italiani), sull’impegno a salvare il patrimonio costituito dalle barche di legno.
“Legni-risorti” è il titolo del percorso testimoniale che spiccherà il volo il primo giorno dell’anno, alle 17, nel porto antico delle Grazie, davanti alle barche d’epoca, con una mostra documentaria, la proiezione di un filmato sulla storia del Quinto Remo - a cura di Armando Mazzoni, video-operatore del Museo dello Sport - e cin-cin augurale, a cura della Pro Loco.
In caso di maltempo la manifestazione si svolgerà nell’ex convento degli Olivetani, messo a disposizione dal Comune di Porto Venere.
"Un’operazione di grande valore culturale e sociale, frutto non solo di passione ma anche di tecnica, di un sapere capace di non esaurirsi nel bene contingente prodotto dal suo possesso ma di risolversi in un'occasione di crescita per i giovani", evidenzia Corrado Ricci, fondatore del Cantiere della Memoria. L’operazione-Quinto Remo ha attinto all’abilità di maestri d’ascia, carpentieri, attrezzatori e decoratori navali. L’elenco degli apporti è lungo: un concorso di forze, all’insegna del volontariato. Le ha mobilitate il comandante-trascinatore Fabio Castiglia, uomo semplice, sanguigno che, all’inizio dell’impresa, venne preso per visionario. Il frutto concreto della sua lucida follia è invece lì, una barca-icona, dal nome evocativo: l’ideale marcia in più offerta all’armo del Cadimare per accrescere il primato al Palio del Golfo. Ma la fama del Quinto Remo travalica i confini del covo dei pirati suscitando apprezzamento in ogni angolo del Golfo della Spezia e nel più vasto ambiente dei cultori della marineria. Tutto ciò sull’onda della tradizione incarnata nel poliedrico armamento velico: vela latina, vela aurica, vela quadra, fiocco, trinchetta. Un mix di ‘ali’ che fa volare il Quinto Remo sulle rotte della storia e del futuro, con la disponibilità ad accogliere tutti: piccoli e grandi, marinai navigati e alle prime armi e anche chi, magari con grandi difficoltà a muoversi, trova in questa barca amicizia e solidarietà.