I Salesiani per primi vivono sulla pelle questo distacco e sono molto dispiaciuti: salesiani semplici e nomi illustri hanno creato qui una storia importante dal punto di vista educativo e di fede; molti di essi, ancora viventi, sono stati protagonisti di un cammino straordinario tra la gente in quel quartiere, cresciuto attorno alla chiesa e al campanile che essi stessi hanno costruito. Con i salesiani vivono malamente questa decisione anche tantissimi affezionati amici, giovani e adulti, nati con i salesiani in questa parte della città e ora sono turbati da questa notizia. Allora perché i salesiani se ne vanno?
Il Vaticano non c'entra per niente. Il "governo" dei salesiani di Roma, da cui dipendono anche i salesiani di La Spezia, non è particolarmente lieto di prendere tale decisione. Il motivo di questa storica scelta lo possono immaginare tutti: come è stato per Domenicani, per i Cappuccini, per le Paoline, per i Passionisti, anche i Salesiani vivono un tempo di forte riduzione delle vocazioni e – di conseguenza – delle forze necessarie per portare avanti tutti i fronti della pastorale. Sono costretti a operare scelte pesanti, a volte drammatiche e non solo a La Spezia.
Il problema non va letto perciò solo a livello locale, ma nazionale e anche oltre: coloro che guidano la Congregazione salesiana devono agire con lungimiranza e organizzare con onestà e prudenza il futuro delle comunità in Italia e nel mondo.
A differenza di altri Istituti religiosi, a La Spezia la presenza dei Salesiani e dello spirito di Don Bosco non viene cancellata: verrà conservata dalla Parrocchia e Oratorio di via Roma, che fu la prima opera voluta da don Bosco in questa città. E i salesiani di via Roma sosterranno anche le Associazioni che in città si richiamano alla Spiritualità del carisma salesiano.
La data che ufficialmente i superiori della Congregazione Salesiana hanno fissato è il 30 giugno 2012, pur restando in attesa del nuovo Vescovo al quale verrà consegnata la Parrocchia Maria Ausiliatrice al Canaletto.