L’11 febbraio si celebra la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, un’iniziativa istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015 e promossa dall’UNESCO. L’obiettivo è sensibilizzare governi, università e società civile sull’importanza di garantire una partecipazione equa e paritaria delle donne nel settore scientifico, dall’istruzione alla ricerca, fino all’accesso alle professioni e ai ruoli decisionali.
Negli ultimi anni, la presenza femminile nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) è in crescita, sebbene con ritmi differenti a seconda del settore. Secondo i dati Eurostat, in Italia la percentuale di donne tra i dottori di ricerca in ingegneria informatica è passata dal 17% nel 2000 al 33% nel 2020. A livello globale, i dati UNESCO aggiornati al 2019 indicano che il 33,3% dei ricercatori è donna.
Tuttavia, nonostante i progressi, persistono ancora forti disparità, soprattutto in ambito retributivo. In media, le donne nel mondo guadagnano il 20% in meno rispetto ai colleghi uomini, un divario che in Italia si attesta al 15%.
Anche la nostra città, La Spezia, ha voluto rendere omaggio al contributo femminile nella scienza, intitolando recentemente una via (leggi qui) e l'ISA 2 (leggi qui) a Rita Levi-Montalcini, premio Nobel per la Medicina e simbolo dell’eccellenza scientifica femminile. Un gesto significativo per ricordare l’importanza della ricerca e dell’impegno delle donne nel progresso scientifico.
Questa giornata rappresenta quindi un’occasione per riflettere sulle sfide ancora aperte e sull’importanza di abbattere le barriere di genere nel mondo scientifico, promuovendo un ambiente più inclusivo e accessibile per le nuove generazioni di scienziate.
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