Il giornalista sportivo e scrittore spezzino Armando Napoletano è stato premiato lo scorso fine settimana al Museo e Biblioteca del Calcio "Andrea Fortunato" di Villa Matarazzo nell'ambito del "Premio letterario sportivo internazionale Pietro Menna", concorso alla sua prima edizione, organizzato a Santa Maria di Castellabate alla Fondazione Fioravante Polito sotto l'egida della Fondazione Pietro Mennea e con il benestare della moglie del velocista pugliese.
Napoletano, che ha dedicato gran parte del suo impegno letterario alla storia delle Aquile fornendo spunti e ispirazioni anche a spettacoli teatrali, come ad esempio la pièce "Eravamo quasi in cielo" sullo scudetto del '44 portata in tournée con successo da Gianfelice Facchetti, ha inviato al concorso campano un racconto inedito dal titolo "Scusate ha segnato Paolino Ponzo" che ha incontrato favorevolmente il giudizio della giuria, ricevendo il meritato riconoscimento insieme ad un bellissimo piatto celebrativo con impresso il record mondiale sui 200 metri, 19'72" conquistato dalla Freccia del sud il 12 settembre 1979 a Città del Messico.
Mennea e Ponzo legati da un filo ideale, la corsa, amatissima da entrambi, e da un tragico destino, morti uno a pochi giorni di distanza dall'altro, il 21 e 24 marzo del 2013.
Ponzo è rimasto nel cuore del Picco, uno stadio che con la sua gente non dimentica mai chi ha lottato e sofferto per davvero in campo per i colori della maglia bianca, e Ponzo lo è stato per davvero, onorando allo stesso modo e con lo stesso impegno nella sua carriera in particolare le maglie dello Spezia, del Modena, della Reggiana e del Savona. Ne ha tracciato un rapido ricordo Napoletano nel suo intervento, ricollegandosi al motto scritto dal giocatore e stampato all'interno delle maglie bianche e allo scudetto del '44.
Il premio letterario, con il Patrocinio della Fondazione Pietro Mennea, dell'Università degli Studi "Gabriele D'Annunzio" di Chieti e Pescara, dell'Unione Sportiva Salernitana 1919 e della Fidal ha avuto tra gli ospiti d'onore Carolina Foresti, atleta paralimpica, le cui doti di coraggio e dedizione incarnano l'essenza più alta dello spirito sportivo.
La moglie di Ponzo ha confidato che questo premio in nome del marito non arriva a caso, perché per "Paolino" Pietro Mennea era un autentico mito.
"Una cerimonia – si legge nel comunicato – che rappresenta un'occasione unica per celebrare la cultura sportiva e i valori etici che essa ispira, rendendo omaggio a coloro che, attraverso le loro opere, hanno saputo trasformare lo sport in poesia e fonte di ispirazione".