I Sindacati contestano la scelta dell'Azienda, dal forte impatto storico e sociale. Storico perché, con un semplice avviso affisso in tutte le filiali Carispezia da metà settembre, si informano i clienti che la Banca non effettuerà più il servizio di "credito su pegno", attività che svolge da 171 anni: infatti era il 1842 quando la Cassa di Risparmio veniva eretta alla Spezia, unita al preesistente Monte di Pietà, fondato a sua volta nel maggio del 1597!
Pertanto la Banca, oggi all'80% controllata da Cariparma Crédit Agricole, decide di porre fine ad un'istituzione secolare, patrimonio della città.
Sociale perché viene meno un servizio utile, spesso vitale, soprattutto per quelle fasce più disagiate, ma anche, dall'inizio della crisi economica, per quelle appartenenti al "ceto medio", che sono costrette ad impegnare i propri beni, spesso ricordi di una vita.
Con la crisi economica che imperversa e la disoccupazione che avanza, non si poteva scegliere momento peggiore per decidere di abbassare la saracinesca all'unico Monte Pegni della provincia.
Venendo meno un presidio di legalità, che riveste un ruolo sociale importante, prevediamo che alle persone in difficoltà non resti altra scelta che rivolgersi a soggetti o strutture non trasparenti e spesso legate ad attività criminali, con conseguenze che ricadranno sulla comunità tutta.
Abbiamo appreso con piacere e sosteniamo un progetto come quello del "Microcredito", annunciato nei giorni scorsi dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, da Carispezia e dalla Caritas a sostegno dei soggetti in difficoltà, ma, allo stesso tempo, siamo convinti che un'iniziativa di questo tipo avrebbe potuto coesistere col servizio del Monte dei Pegni, anche perché difficilmente col "Microcredito" si potrà raggiungere il bacino di utenti che fino a ieri si rivolgevano al nostro ufficio di Via XXIV Maggio.
Per i motivi sopraesposti, non siamo assolutamente d'accordo con il percorso di cessazione intrapreso dall'Azienda e chiediamo un forte coinvolgimento delle Istituzioni Locali perché non sparisca dalla città un così importante strumento di supporto sociale.
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