A seguito della riunione, a porte chiuse, convocata presso Regione Liguria in data 28/02/2024, alla quale hanno partecipato i Sindaci, le Organizzazioni di categoria ed il rappresentante del nostro Comitato, sentiamo l’obbligo di riportare chiarezza laddove, con proclami, si tenta invece di intorbidire la acque.
Ribadiamo perciò alcuni concetti che probabilmente continuano a sfuggire:
- il treno nelle Cinque Terre è l’unico mezzo di trasporto pubblico fruibile, non ci sono linee di bus o tram alternative, perciò non può e non deve essere considerato un vettore di lusso per visitare le Cinque Terre, deve essere considerato popolare e fondamentale;
- il calendario imposto da Regione Liguria non è sostenuto da alcun studio puntuale sulla gestione del sovraffollamento in determinate giornate e fasce orarie della stagione turistica. Al contrario sono state prodotte, sia dal Parco Nazionale che dal nostro Comitato, analisi circostanziate che individuano puntualmente le giornate e gli orari di maggior sovraffollamento. Il fatto di non averne tenuto conto evidenzia in maniera chiara la mera operazione di cassa che Regione Liguria intende realizzare andando a toccare pesantemente il trasporto pubblico locale nel segmento ferroviario delle Cinque Terre;
- la totale mancanza di lungimiranza da parte della Giunta Regionale rispetto al danno reputazionale si evince anche da un provvedimento che nasce tardi e finisce presto, una sola stagione, giusto per fare cassetto, senza pensare a quello che accadrà nelle stagioni a venire;
- continua ad essere evidente la mancanza di trasparenza della Giunta Regionale che tiene nel cassetto i documenti che attestano gli accantonamenti derivati dalla vendita dei biglietti, già pesantemente maggiorati, dal 2016 ad oggi e che invece farebbero immediata chiarezza sull'inutilità di questa ulteriore manovra al rialzo, in quanto già cifre cospicue che avrebbero potuto coprire abbondantemente la scontistica per i “Liguri”;
- la scontistica per i "Liguri" avrebbe potuto essere applicata indipendentemente dagli aumenti tariffari del 2024 in quanto risorse ministeriali sono arrivate nelle casse del palazzo regionale a fine 2023 proprio per questi scopi ma nessuno si è mai preoccupato di farlo sapere;
- per quanto attiene all’incremento dei treni "notturni" del fine settimana il loro costo di certo non giustifica i 160 giorni di tariffe maggiorate;
- ribadiamo fermamente che le Cinque Terre “NON si vendono” casomai vanno valorizzate con investimenti importanti mirati e lungimiranti per mantenere, implementare o addirittura creare infrastrutture che si traducano in eccellenti servizi, per consentire a TUTTI di essere apprezzate e vissute, ma certamente NON VENDUTE;
- ultima ma non meno importante puntualizzazione: esprimiamo il nostro appoggio ai Sindaci che NON hanno firmato il protocollo, dal sapore vagamente ricattatorio, sottopostogli da Regione Liguria. Chiediamo loro di continuare a mantenere una posizione di netto contrasto a questa iniquità per non esserne complici.
Comitato delle Associazioni delle Cinque Terre