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Ruggia si dimette dalla carica di Segretario provinciale del SUNIA In evidenza

 Per incompatibilità. Il punto su quanto fatto in questi anni e sulle principali questioni aperte.

"A seguito di una intervenuta normativa interna dello Statuto del Sunia che prevede su tutto il territorio nazionale l’incompatibilità tra  l’esercizio della libera professione e la carica di Segretario, ho deciso di continuare a svolgere la professione di architetto per cui ho studiato tanto augurando al Sunia La Spezia un roseo futuro". Cristiano Ruggia motiva così le sue dimissioni dall'incario di Segretario del Sunia spezzino.


"Lascio la Federazione Spezzina che può ancora contare su 2000 iscritti assegnatari di case popolari e su alcune centinaia di conduttori di case private, si può dire che più di un famiglia su due che abita in una casa popolare sia iscritta al Sunia della Spezia ed è un record nazionale non certo per merito mio ma di chi mi ha preceduto", sottolinea.

Ruggia ripercorre il proprio mandato: "Sono diventato segretario nel febbraio 2020 proprio all’inizio della pandemia, sin da subito quindi abbiamo dovuto affrontare l’emergenza Covid, rimanendo sempre al servizio e debbo dire che siamo riusciti ad ottenere importanti risultati come, a livello nazionale, il blocco degli sfratti e a livello locale, in collaborazione con Arte La Spezia, il non pagamento dei fitti per i mesi di maggio e giugno 2020, lo slittamento ad oltre l’estate per la presentazione dell’isee, la non applicazione di penali per i fitti pagati in ritardo e la continuità degli interventi di manutenzione più urgenti.
Abbiamo poi fatto battaglie per il recupero delle ben oltre 300 case popolari sfitte, la Regione ha stanziato un finanziamento che è enormemente insufficiente ma è un segnale che il nostro impegno ha senza dubbio contribuito ad ottenere.
Abbiamo dato assistenza gratuita a circa 350 famiglie per la compilazione del bando Erp.
A riguardo del Bando Erp abbiamo segnalato tantissime volte il potenziale rischio di una bocciatura da parte della corte Costituzionale che prevedeva l’obbligo della residenza minima di 5 anni per poter partecipare, in quanto già una sentenza della corte costituzionale per un analogo bando in Lombardia nel 2020 aveva dichiarato l’illegittimità.
Avevamo e abbiamo avuto ragione ma a farne le spese sono state le 2395 famiglie in attesa di casa popolare.
Si pensi che l’ultimo bando è del 2011 quando ricoprivo proprio la carica di assessore alla politiche della casa".

Da parte di CGIL, SPI, FILLEA , SUNIA era stata lanciata una “VERTENZA URBANA”. In questa ottica nazionale, alla Spezia è stata Infine sviluppata, in modo originale e sperimentale, uno dei pochi e primi casi in Italia con la CGIL, FEDERCONSUMATORI, AUSER, una proposta di contrattazione sociale incentrata sullo sviluppo di un città sostenibile che aveva come obiettivo quello di fornire un pensiero organico e articolato della qualità dell’abitare della città futura; tenendo conto di aspetti infrastrutturali, del commercio della morfologia urbana , dei servizi pubblici, sanitari dell’istruzione, sociali per il miglioramento del benessere anche come risposta inclusiva e sostenibile per la domanda debole ma anche come attrazione di investimenti e opportunità di lavoro. Erano stati presentati tra gli altri il progetto per un intervento di rigenerazione urbana alle Pianazze e di un grande parco pubblico in Viale San Bartolomeo come importante filtro verso il porto al posto dell’attuale sede stradale che dovrebbe essere traslata verso il mare oltre l’attuale barriera, ma purtroppo non nulla è stato preso in considerazione".

Poi uno sguardo ai principali temi aperti: "Il problema delle Pianazze è ad oggi ancora irrisolto.
Abbiamo chiesto alla società che gestisce i complessi abitativi di Bragarina e dalle Carceri che vengano applicati contratti di locazione a canone concordato, ma purtroppo senza risultato
Lascio a riguardo delle case pubbliche con il gravissimo problema del bando Erp e di 2395 e oltre famiglie in balia del problema della casa.
Lascio a riguardo delle case private con l’assoluta difficoltà di trovare una casa in affitto. Oggi è quasi impossibile trovare in affitto per una famiglia una casa alla Spezia. Una delle cause ritengo sia il proliferare ipertrofico degli affitti brevi.
Anche alla Spezia come in moltissime città del nostro Paese e del mondo si è diffuso il fenomeno degli affitti brevi.
Per intervenire efficacemente su questi processi che stanno stravolgendo il mercato immobiliare e il tessuto urbanistico delle nostre città è innegabile che necessiti una normativa che coinvolga per quanto di competenza Stato centrale, Regioni e Comuni affrontando il problema con misure coerenti ed incisive e soprattutto rapide".

Infine alcuni ringraziamenti: "Ringrazio Marina D’Imporzano per il suo insostituibile supporto, Franco Bravo, Sicet e Uniat per la proficua collaborazione non scontata in questi tempi, ringrazio Lara Ghiglione e la sua segreteria che mi indicò a nome della Cgil spezzina e Luca Comiti per il costante rapporto che ci ha visto in prima linea per cercare di difendere le categorie più fragili della nostra comunità".

 

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