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Addio a Dino Grassi, "capo" storico della classe operaia del Cantiere Muggiano In evidenza

E' stato dirigente del PCI, assessore comunale a Sarzana, assessore provinciale e consigliere regionale.

Nei giorni scorsi è morto Dino Grassi, classe 1926, “capo” storico della classe operaia del Cantiere Muggiano. Aveva passato l’infanzia e la gioventù a San Terenzo, per poi trasferirsi a Sarzana. Entrato in Cantiere nel 1940, partecipò agli scioperi antifascisti del 1944. Maestro d’ascia, dirigente della FIOM CGIL, fu eletto segretario della Commissione Interna, l’organo di rappresentanza dei lavoratori, dal 1953 al 1958 e dal 1964 al 1970. Fu un protagonista delle lotte operaie degli anni Cinquanta e Sessanta, fino all’Autunno caldo e alla battaglia per la salvezza del Muggiano. Fu lui a parlare in piazza, l’11 marzo 1969, nella manifestazione del grande sciopero generale provinciale per la difesa del Cantiere.

Consigliere regionale del PCI dal 1970 al 1980, continuò a lavorare in fabbrica per tutto il decennio, fino alla pensione. Fu assessore del Comune di Sarzana dal 1980 al 1985 e assessore provinciale dal 1985 al 1990. Dirigente del PCI, dopo il suo scioglimento aderì a Rifondazione Comunista, da cui si staccò dopo pochi anni. Da allora fu sempre un militante della sinistra “senza partito”.

I funerali si sono tenuti, per sua volontà, in forma privata.

Sottolinea nel suo ricordo Giorgio Pagano, Co-presidente del Comitato unitario della Resistenza: "Nel suo testamento ha scritto: “assicuro che con ciò non ho inteso modificare assolutamente i sentimenti di solidarietà e di amicizia nei confronti delle tante persone -compagni, amici, conoscenti – che le mie scelte di vita mi hanno fatto incontrare e conoscere”.
Uomo di grande umanità e di intransigente moralità, dotato di equilibrio e misura, godeva della stima di compagni e avversari.
Ha scritto la memoria “Io sono un operaio”, che sarà pubblicata nei prossimi mesi. È una storia molto bella, a cui va data la dignità storica, politica e umana che merita, perché è la memoria di chi ha creduto in un ideale.
Un abbraccio ai figli Alessandro e Andrea e alla moglie Vezia, a nome di tutti gli antifascisti spezzini".

 

La CGIL della Spezia scrive: "Abbiamo appreso con grande dolore che Dino Grassi ci ha lasciati; una grave perdita per i suoi famigliari, ma anche per la Cgil. Con lui se ne va un grande compagno, un grande uomo e un dirigente che ha contribuito a fare la storia della nostra organizzazione. Se la Cgil oggi è una grande organizzazione il merito è delle compagne e dei compagni come Dino. Dino è stato e rimane una bandiera del cantiere Muggiano, ma anche un militante del P.C.I e un uomo delle Istituzioni.
Ci piace ricordarlo ancora fanciullo quando a quindici anni fu assunto dal Cantiere del Muggiano e partecipò agli scioperi del marzo del 1944 contro la guerra, contro l'occupazione nazista e contro il regime fascista, quello fu uno sciopero politico, insurrezionale. Dopo la Liberazione, rientra in Cantiere e vive gli anni 50 diventando successivamente un componente della C.I di cui diventerà un dirigente. Dotato di grande carisma stimato e apprezzato dai lavoratori diventa un punto di riferimento non solo dei lavoratori del Muggiano, ma del movimento operaio spezzino.
Consigliere regionale per due legislature, al termine del mandato rientrò in fabbrica e riprese la sua attività di operaio con la qualifica di maestro d'ascia. In quella fase si confermò come punto di riferimento non solo per i lavoratori più anziani ma anche per i giovani che dagli inizi degli anni 70 in poi entrarono al Muggiano e i suoi consigli si rivelarono preziosi per i componenti del Consiglio di fabbrica e non solo. Dopo la pensione ricoprì il ruolo di Assessore al personale in Provincia e assessore nel Comune di Sarzana. In anni più recenti si è reso disponibile a rilasciare la sua testimonianza nell'ambito del progetto "Fabbricare il Futuro" che affronta il periodo storico che va dal 1943 al 1963. Il progetto promosso dallo Spi/Cgil è stato realizzato in collaborazione con Archivi della Resistenza".


La sua scomparsa ci lascia tristi, e con un senso di vuoto. Perdiamo un compagno, un amico fraterno con il quale molti di noi hanno condiviso momenti belli, ma anche momenti difficili, sofferti. La Cgil spezzina si stringe attorno alla famiglia di Dino ed esprime le più sentite condoglianze.

 

"Il Coordinamento provinciale PD La Spezia e l'Unione Comunale PD di Sarzana si stringono intorno alla famiglia di Dino Grassi e addolorandosi per la sua scomparsa ne intendono ricordare e celebrare la figura di operaio, militante politico, sindacalista, uomo delle istituzioni", così in una nota del Coordinamento provinciale PD La Spezia e l'Unione Comunale PD di Sarzana.

"Consigliere regionale per due mandati, assessore in Provincia e al Comune di Sarzana, Dino Grassi ha servito la sua comunità e la sua gente con dignità e rigore esemplari, divenendo per tutti modello di dedizione operosa e disinteressata.

Con lui si chiude una pagina di storia del nostro territorio, a chi resta spetta il compito di mantenere in vita il ricordo di una stagione che nasce con gli scioperi del 1944 e che si è tradotta in un lungo cammino di emancipazione, impegno civile, lotta sociale e politica, in una lezione senza retorica che non può passare di moda.

La sua eredità morale sia di incoraggiamento per continuare la lotta contro la diseguaglianza, per la giustizia sociale e la crescita della democrazia".

 

"Abbiamo appreso con grande dolore che Dino Grassi ci ha lasciati; una grave perdita per i suoi famigliari, ma anche per tutte e tutti noi", così in una nota di Rifondazione Comunista  Federazione provinciale della Spezia.

"Con lui se ne va un grande compagno, un grande uomo e un dirigente esemplare del movimento operaio spezzino, operaio del Cantiere di Muggiano, amministratore e comunista che fu tra i fondatori del nostro partito. Alla famiglia le nostre piu' sincere condoglianze".

 

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