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Scorrazza per la città con il cane legato alla bici: raffica di sanzioni da parte della Polizia Locale In evidenza

Dagli accertamenti è emerso che la ciclista potrebbe aver causato un incidente nei giorni scorsi


“E’ vietato condurre o far correre animali legati al guinzaglio o liberi al seguito di mezzi ciclabili e/o di locomozione a motore.” Così recita il vigente Regolamento Comunale sulla Detenzione e Tutela degli Animali, adottato dalla Civica Amministrazione per promuovere e disciplinare la tutela ed il benessere degli animali di compagnia ma non solo, e sanzionare ogni atto di crudeltà contro di  essi, il maltrattamento ed il loro abbandono.

Eppure tale regola, peraltro di buon senso, viene sistematicamente violata da una cinquantenne spezzina che, nonostante le sanzioni a raffica comminatele dalla Polizia Locale già a partire dall’anno scorso, ognuna pari a 200,00 euro, continua ad andare in bicicletta per la città costringendo il suo cane, che lega con un guinzaglio al tubo della sella del velocipede, a seguirla.

E così è stato anche ieri pomeriggio, quando una pattuglia della Polizia Locale individuava la donna  percorrere in bici Via Padre Giuliani con il cane puntualmente legato alla sella.

La ciclista veniva subito fermata dagli Agenti che, nell’immediatezza, verbalizzavano a suo carico l’ennesima violazione di 200 euro al Regolamento. Tuttavia, come d’altronde accertato anche nei casi precedenti, l’animale non mostrava segni di maltrattamento o sofferenza, neppure ai polpastrelli delle zampe, ma anzi come sempre appariva allegro ed in ottime condizioni di salute.

Oltre a ciò, il particolare colore e modello della bicicletta facevano sorgere negli Agenti il dubbio che tale mezzo a due ruote fosse stato protagonista, pochi giorni prima, di un incidente stradale avvenuto proprio tra  Via Padre Giuliani e  Via Bologna, dopo il prodursi del quale la ciclista coinvolta, che  guarda caso aveva un cane legato alla bici, si allontanava dal luogo del sinistro senza aver fornito alla controparte i dati per il risarcimento del danno cagionato.

La pattuglia contattava quindi i colleghi della Sezione Infortunistica che giungevano  sul posto per completare gli atti relativi all’incidente,  e  contestare alla ciclista le sanzioni al Codice della Strada per aver omesso di concedere la precedenza all’autovettura antagonista e di farsi identificare per la conseguente azione di risarcimento, con ulteriori sanzioni per un importo massimo fino a circa 2000 euro.

I dati della ciclista sono poi stati forniti alla conducente dell’autovettura per il risarcimento dei danni e, qualora venga avviata una pratica di richiesta di ristoro dei danni, la responsabile dovrà provvedere di tasca propria non avendo assicurato in alcun modo la conduzione e la circolazione del proprio velocipede su strada.

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