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Cinghiali e sanità animale, il sindaco di Sesta Godano attacca il Presidente della Provincia ed ASL5 In evidenza

Il primo cittadino chiede maggiore attenzione per allevatori e agricoltori della vallata e buonsenso.

Dura lettera del Sindaco di Sesta Godano Marco Traversone, indirizzata al Presidente della Provincia della Spezia Pierluigi Peracchini e al Direttore Generale di ASL5 Paolo Cavagnaro.

La lettera prende le mosse dalla questione dei cinghiali rinchiusi da oltre una settimana nel parco spezzino della Maggiolina, ma spazia ben oltre, per affrontare la questione ungulati vista dagli occhi dei contadini e degli allevatori della Val di Vara che ogni giorno devono fare fronte, per quanto possibile, ai danni causati dagli animali. Ma il primo cittadino va anche oltre e si rivolge alla ASL 5 evidenziando che sul territorio di sua competenza le sanzioni elevante ai piccoli allevatori locali sono balzate in testa alla classifica regionale, superando di oltre quattro volte il totale delle altre Provincie liguri messe insieme.

La richiesta, sia nei confronti del Presidente della Provincia che del Direttore di ASL 5, è di considerare le necessità ed i bisogni degli allevatori e degli agricoltori della vallata e di agire con buonsenso.


Questo il testo della lettera:

La questione cinghiali al parco della Maggiolina ed i recenti scambi in tema di sanità animale intervenuti tra la ASL 5 ed il Sindaco di Zignago danno la misura della distanza che separa il mondo urbano, spezzino in questo caso, dalla realtà in cui vivono ed operano gli abitanti dell’entroterra.

Purtroppo, è la distanza che divide anche coloro che ricoprono ruoli decisionali (Presidente della Provincia e Dirigente della Sanità Animale) dalla realtà che sono chiamati ad amministrare.

Cinghiale, qui in Val di Vara, significa danni alle colture, incidenti stradali, prati sottosopra, recinti distrutti, attività venatoria e piano regionale di contenimento straordinario (che quest’anno ha aggiunto 700 capi abbattuti alle migliaia previste per l’esercizio della caccia).
In città apprendo che significa invece prendersene cura, addormentarli dolcemente e ricollocarli con amore in un luogo sicuro; cioè in Val di Vara o dintorni, immagino. E poco male se questo significa consegnarli alla mira dei cacciatori o all’appetito dei lupi: lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Certamente significa qualche danno in più per chi tenta di sopravvivere coltivando quei buoni prodotti biologici che poi piacciono tanto anche ai cittadini.

Ma la posizione del competente Sindaco salvatore dei cinghiali (ahinoi anche Presidente della Provincia) si comprende sol che si ripassino alcune nozioni utili allo studio della nostra classe politica:
Demagogia: termine di origine greca che indica un comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore a fini politici.
Ipocrisia: simulazione di virtù, di devozione religiosa, e in genere di buoni sentimenti, di buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi la simpatia o i favori di una o più persone, ingannandole.

La promessa di soccorrere ad ogni costo (per la collettività) gli avventurosi cinghiali riunisce magnificamente in sé i tratti stigmatizzati da entrambe le espressioni appena estratte dal vocabolario e non è colpa di chi scrive se, nel sentire comune, ad esse viene associato un certo disvalore.
Io le cito, al contrario, perché ravviso in esse gli strumenti di un armamentario politico che, se non dà lustro a chi vi ricorre, quantomeno rende comprensibili certe dichiarazioni: chiunque è libero di fare politica come meglio crede ed i risultati dimostrano che l’elettorato è capace di digerire anche questo.

Non mi è stato altrettanto facile inquadrare la linea che da qualche tempo governa l’azione della ASL 5 in materia di sanità animale e che riassumo in due righe: sul territorio di competenza le sanzioni elevante ai piccoli allevatori locali sono balzate in testa alla classifica regionale, superando di oltre quattro volte il totale delle altre Provincie liguri messe insieme. E’ inutile sostenere che qui fanno il loro lavoro: lo fanno anche nelle altre 4 ASL liguri ma forse c’è chi lo fa meglio e chi lo fa peggio, interpretando ed applicando la legge con maggiore o minore competenza ed equilibrio.
Empiricamente posso dire che questo accade perché gli uffici spezzini della Sanità Animale ritengono, parole loro, più pericolosi i piccoli allevatori per asserite difficoltà di controllo e dunque la massimizzazione delle sanzioni (senza neppure il previo ammonimento, come pur la legge consente) corrisponde ad un preciso intento di far sparire queste realtà, rendendone di fatto impossibile la prosecuzione.

Anche in questo caso il vocabolario è ricco di suggerimenti e se ne veda uno per tutti:
Sopruso: atto con cui, abusando della propria forza e autorità, s’impone ad altri la propria volontà, ledendo i loro legittimi diritti e interessi.

Diversamente dal politico, che usa gli strumenti a lui consoni e si sottopone sempre al giudizio degli elettori, il responsabile di un servizio non ha alcun diritto di trascendere la propria funzione, per realizzare un proprio sconcertante disegno ed è grave che i vertici della struttura non intervengano a riportare equilibrio ed efficienza all’interno di quegli uffici che dovrebbero piuttosto contribuire al buon funzionamento del settore e non a farlo scomparire dal nostro territorio.

Confido che noi Sindaci dell’entroterra saremo uniti nel combattere questa ingiustizia e ci muoveremo insieme a tutela non tanto dei cinghiali quanto piuttosto dei nostri piccoli allevatori, fragile comunità di persone tenaci che ci consentono un’alimentazione sana e buona ed al contempo concorrono alla conservazione del nostro territorio.


Il Sindaco di Sesta Godano
Marco Traversone

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