La protesta dei giorni scorsi contro l’eccessivo rigore nei confronti delle aziende zootecniche di piccole o piccolissime dimensioni diffuse nel nostro entroterra ha visto la replica (non firmata) della Direzione Aziendale di ASL 5, nel senso che si farebbe precisa applicazione della legge, senza alcuna volontà punitiva.
La svolta di ieri nella questione dei cinghiali rinchiusi nel parco della Maggiolina dimostra che della legge può farsi applicazione in modi diversi: prima era obbligatorio abbatterli, ora è invece possibile ricollocarli, evitando di urtare la sensibilità degli animalisti che si sono presi a cuore la sorte di quegli animali.
Viene dunque da chiedersi perché in alcuni casi (i nostri allevatori) la legge possa essere applicata solo in chiave repressiva e sanzionatoria mentre in altri (i cinghiali) essa consenta interpretazioni secondo la ragionevolezza ed il sentire comune.
Forse a nessuno importa la sorte di famiglie che sopravvivono di piccolo allevamento? Forse sfugge l’importanza della loro presenza sul territorio, per la manutenzione delle aree interne e per la produzione di alimenti di qualità e di prossimità? Nessuno coglie la rilevanza sociale ed anche culturale di queste piccole realtà che spesso esistono da generazioni e perpetuano antichi saperi e tradizioni? Forse queste persone sono meno importanti di quei nove cinghiali che hanno messo in movimento la macchina amministrativa e politica dalle fondamenta ai vertici?
I responsabili della sanità animale di ASL 5 che ora sovraintenderanno al salvataggio dei cinghiali alla Spezia sembrano non interessarsi minimamente al salvataggio di centinaia di piccoli allevatori, primeggiando sul fronte delle sanzioni irrogate con un’efficienza che non trova eguali quando ad esempio dovrebbero farsi carico di altre questioni, come le colonie feline ed il problema della sterilizzazione, quasi totalmente trascurato.
I temi infatti sono numerosi e riguardano anche quei territori nei quali la presenza di attività zootecnica non ha dimensioni significative: per questo, i Sindaci che qui si sottoscrivono chiedono un ulteriore confronto con i vertici degli uffici competenti, che potrà tenersi, come già in passato, presso il Comune di Sesta Godano.
Con la speranza che venga infine condivisa una prospettiva di cooperazione tra le Istituzioni interessate che si incentri sul rispetto della normativa ma anche delle persone, sul controllo delle attività zootecniche ma anche sulla loro salvaguardia, sulla tempestività e l’efficienza degli interventi laddove necessari ed in generale sul dialogo, più che sull’irrogazione di sanzioni.
Il Sindaco di Beverino Cosini Marco
Il Sindaco Borghetto Vara Coduri Stefano
Il Sindaco Brugnato Fabiani Corrado
Il Sindaco Calice al Cornoviglio Scampelli Mario
Il Sindaco Carrodano Mortola Piero
Il Sindaco Pignone Barcellone Ivano
Il Sindaco Ricco del Golfo Figoli Loris
Il Sindaco Rocchetta di Vara Canata Roberto
Il Sindaco Sesta Godano Traversone Marco
Il Sindaco Zignago Sivori Simone