Sabato 30 luglio, dopo 2 anni di sospensione causa covid, si è finalmente svolta la tradizionale manifestazione estiva “Piscina naturale” nel “canale di Porto Venere”, splendido tratto di mare tra l’isola Palmaria e il borgo di Porto Venere.
Nella fascia oraria 12:00 – 19:00 è interdetta la navigazione e dalle 15:00 alle 18:00 l’intero braccio di mare si trasforma in una “piscina” in cui a tutti, giovani e non, è consentito nuotare, ballare con la musica di Radio Nostalgia, divertirsi e soprattutto fare la “traversata”, percorrendo a nuoto il tratto di mare tra Portovenere e l’Isola Palmaria.
Il tutto in piena sicurezza, col tratto di mare presidiato dalla Guardia Costiera; a tutti è garantito un sorriso di incitamento, piattaforme galleggianti a cui aggrapparsi per riprendere fiato durante la traversata, e soprattutto assistenza, anche grazie alla presenza di unità di soccorso in mare dotate di cani da salvataggio.
Poco dopo l’inizio della manifestazione, Mia, un cane da salvataggio della Squadra Italiana Cani Salvataggio, si è accasciata al suolo; inutile ogni tentativo di rianimarla.
La scena ha rattristato molti dei numerosi partecipanti alla manifestazione, che hanno assistito increduli ai tentativi di soccorso.
La Redazione di Gazzetta della Spezia ha contattato Attilio Cozzani, veterano della manifestazione ed esperto nell’addestramento di cani di salvataggio, presente ieri a Portovenere, che ha assistito all’accaduto, per farci raccontare quanto ha visto.
Attilio Cozzani, può raccontare ai nostri lettori quali sono le sue esperienze nell’ambito dell’addestramento dei cani da salvataggio?
Più di 10 anni fa ho iniziato il percorso di addestramento con il mio labrador Darco proprio con la SICS. Percorso poi proseguito negli anni con il conseguimento del brevetto di istruttore. Durante il periodo operativo con Darco abbiamo avuto modo di prestare soccorso a molte persone in particolare due in serie difficoltà, con principi di ipotermia, durante due noti cimenti invernali. Perché le unità cinofile non sono operative solo d’estate. Da diversi anni sono passato in S.O.G.IT. con la quale operiamo anche con sistemi diversi nel soccorso in mare.
Ieri, sabato 30 luglio, durante la manifestazione “Piscina naturale” di Portovenere, ha perso la vita Mia, un cane da salvataggio. Lei che era presente, ci può raccontare quanto è successo?
Purtroppo, è successo quello che ogni conduttore spera non succeda mai. Ho visto la disperazione negli occhi di Domenico che fino a qualche minuto prima era insieme alla sua fedele compagna e che non si dava ragione dell’accaduto. I nostri cani sono abituati a lavorare in mare per diverse ore, a turni, a rotazione ed infatti Mia stava proprio rientrando in postazione per il suo turno di riposo. Ricordo un anno nel quale con il mio labrador abbiamo portato a terra decine di bagnanti in difficoltà grazie al fatto che con i nostri quattro zampe potevamo entrare nell’area riservata senza creare problemi di eliche e motori, ricevendo il ringraziamento di grandi e piccini. Abbiamo lavorato così tanto che alla fine mi son dovuto far aiutare a rientrare in quanto avevo i crampi.
Secondo lei, si possono ravvisare responsabilità umane nella vicenda di Mia? Può essere pericoloso l’utilizzo dei cani nelle manifestazioni estive per la loro salute?
Non mi sento di dare responsabilità al conduttore, Mia era entrata in acqua da pochi minuti ed anche se avesse fatto l’intera traversata, come molti hanno scritto, non credo possa essere stato questo il motivo. I cani come noi umani spesso soffrono di patologie simili alle nostre e non sempre ne siamo a conoscenza. Il mio labrador, ad esempio, aveva un problema respiratorio che spesso portava le persone a redarguirmi facendomi notare che secondo loro il cane stava male o aveva sete, mentre era solo il suo rumoroso modo di respirare. Abbiamo passato gli anni più belli insieme al mare, d’estate e d’inverno ed il fatto di averlo portato a vivere 15 anni ne è la riprova.
Lei è stato per molto tempo proprietario di un cane da salvataggio marino. Cosa ha provato ieri?
Ieri ero in postazione di servizio a coordinare la squadra di soccorso S.O.G.IT., eravamo intervenuti con sole 5 unità cinofile perché conoscevamo le problematiche delle Piscine ed abbiamo fatto intervenire le unità con più esperienza. Quando ho sentito per radio la chiamata ho verificato non fosse uno dei nostri ed appena appurato mi sono precipitato alla postazione SICS. Erano già in azione i volontari della P.A. di Vezzano Ligure che hanno fatto l’impossibile, utilizzando tutte le manovre di rianimazione e la maschera con ossigeno. Mi sono reso conto che Mia non rispondeva più, rivivendo l’addio al mio Darco avvenuto pochi mesi fa dopo 15 anni di convivenza. Ho pensato al dolore del suo conduttore, andando a portargli conforto, anche se le parole in questi casi servono a poco.
Sempre in merito alla vicenda di Portovenere, i social si sono scatenati ed hanno riportato molte inesattezze. Vuole fare chiarezza al riguardo?
Non voglio entrare in polemica con nessuno, i social in questi casi scatenano le cose più brutte derivate anche da informazioni sbagliate. Ho letto diverse inesattezze e ci vorrebbe un libro per controbatterle. La più importante è che Mia non ha fatto nessuna traversata ma era in servizio lato Porto Venere ed aveva aiutato tre persone in difficoltà a rientrare in sicurezza.
Mi rattrista la mancanza di umanità nei confronti del conduttore che si porterà nel cuore questo dolore per i prossimi anni. Non siamo animali come qualcuno ci vuol far passare, amiamo i nostri cani e sacrifichiamo nel vero senso della parola la nostra vita per il loro benessere.
Conosce Domenico, proprietario di Mia? Cosa si sente di dirgli?
Caro Domenico, se mai leggerai queste mie parole, posso solo dirti che la felicità dei nostri cani la dimostrano quando sono nel loro ambiente naturale, l’acqua. Le persone non possono nemmeno immaginare i sacrifici che facciamo per loro. Tu sei sempre stato un fedele compagno per Mia, ricordala in tutti i momenti belli che avete passato insieme.