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Costantino Passalacqua, spezzino a Kiev: "Siamo stati svegliati dai bombardamenti, ma stiamo bene" In evidenza

di Doris Fresco- La testimonianza di un lericino che vive da anni in Ucraina e l'appello: "Attivatevi fin da ora per aprire le porte della nostra bellissima provincia ai profughi, che certamente ci saranno". 

Costantino Passalacqua, lericino di nascita, vive in Ucraina da oltre 20 anni, ora è a Kiev, dove ha contribuito a far conoscere la cucina italiana, dicendo con orgoglio “Nel ristorante dove lavoravo ho dettato io gli standard culinari italiani in Ucraina”.

Questa mattina la notizia degli attacchi russi ha scosso il mondo, e Costantino, che vive in un quartiere residenziale della capitale, descrive scene da incubo: “Ci siamo svegliati con il rumore dei bombardamenti. Gli ucraini sono pronti a porre resistenza, non cederanno”.

“Io e la mia famiglia ora stiamo bene- rassicura Costantino- siamo in contatto con molte persone in diverse zone della Nazione e le notizie che ci arrivano è che la Russia sta attaccando da vari fronti, con lanci di paracadutisti e sbarchi a Odessa, ingressi dell'esercito dalla Bielorussia e ovviamente dalle due Repubbliche autoproclamate del Donbass, da sempre considerate strategiche per i giacimenti. Tanta gente questa mattina è scesa in strada caricando la macchina e fuggendo, ma adesso le strade sono chiuse”.

La situazione è degenerata nelle ultime ore fino ad arrivare ai bombardamenti della mattina, senza troppa sorpresa: “Vivevamo in attesa, perchè le intenzioni di Putin nei confronti dell’Ucraina sono note da tempo. Negli anni abbiamo vissuto un progressivo aumento della tensione: bisogna rendersi conto che la domanda reale che l’Ucraina si pone è la scelta tra vivere secondo i principi e la cultura Europea e Occidentale, o se, viceversa, seguire il modello Russia e posso testimoniare che qua non hanno alcuna intenzione di seguire quest’ultimo modello".

"Noi abbiamo capito che ci sarebbero stati attacchi come quelli di questa mattina quando Putin ha deciso di riconoscere le Repubbliche autoproclamate del Donbass: era chiaro che ci sarebbe stata una degenerazione, con la scelta di invadere unilateralmente e ovviamente andava fatto prima che l’Ucraina entrasse nella Nato, ma quella che stiamo vivendo oggi può essere descritta solo come invasione di uno Stato sovrano". Al di là di ogni argomento politico, però, anche Costantino, che questa mattina si è svegliato in un Paese sotto attacco è che, alla fine  "Chi se la passerà peggio sono i cittadini, le persone normali,  e se i Russi arrivano a Kiev sarà orrendo per tutti, proprio perchè gli ucraini non si arrenderanno”.

Tornare in Italia al momento non è contemplato: “Ho proposto a mia moglie di andarcene, ma non vogliamo scappare. Ci dispiace però non vedere una risposta ferma e decisa di condanna”.

Infine un messaggio rivolto direttamente agli spezzini: “Vorrei rivolgermi a tutti chiedendo di attivarsi per fornire ospitalità ai profughi, soprattutto donne, bambini e adolescenti, che con tutta probabilità ci saranno, aprendo le porte della nostra bellissima provincia”.

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