La prima delle richieste della petizione online "Non si vende il Paradiso", lanciata da Legambiente La Spezia e supportata da 31 tra movimenti, associazioni e comitati, sembra andare verso la concretizzazione, a seguito del parere espresso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e la Provincia della Spezia.
E' arrivata, infatti, la risposta alla segnalazione che era stata fatta da Legambiente, come primo atto della vertenza contro la vendita dei beni comunali, definiti "di notevole valore storico, naturale e paesaggistico", posti tra il Castello Doria e il Muzzerone, nel Comune di Porto Venere.
Lettera alla mano, spiega Legambiente: "Il Soprintendente, Cristina Bartolini, segnala al Comune, e per conoscenza a noi che abbiamo fatto la segnalazione, che il terreno messo in vendita, a differenza del fabbricato, non è stato ancora sottoposto a Verifica dell’interesse culturale, per cui rientra in quella casistica dei beni inalienabili, almeno sino al termine di tale procedura. Procedura che, desumiamo, dovrebbe essere avviata. E’ quindi logico che questa constatazione dovrà avere come conseguenza l’interruzione del procedimento di asta pubblica, la prima cioè delle richieste in calce all’Appello che ha ormai raggiunto l'obiettivo delle 35mila firme".
Ricordiamo che la petizione chiede anche il mantenimento della proprietà pubblica e l’avvio di un percorso partecipato "finalizzato all’uso conservativo di quella porzione di territorio, che ne favorisca la fruizione con finalità educative nel rispetto dei suoi valori e del genius loci".
Qui sotto si può scaricare la comunicazione della Soprintendenza.